Le telecamere hanno immortalato due auto con a bordo almeno tre persone. L’autore materiale delle scritte pare sia mancino.
LOCRI (RC) – Vanno avanti, senza sosta, le indagini da parte degli investigatori per individuare gli autori delle scritte ingiuriose, sui muri di Locri. Nella notte di sabato e domenica scorsi, infatti, ignoti hanno imbrattato tre muri della città: il muro perimetrale del Vescovado, il muro di un centro di aggregazione e quello di una civile abitazione dietro una scuola; con scritte offensive contro don Ciotti e le forze dell’ordine. Le frasi sono spuntate, il giorno seguente alla visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha partecipato alla XXII Giornata della memoria e dell’impegno organizzata ogni anno dall’associazione Libera, di cui Don Ciotti è presidente.
Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza, sembra che i responsabili del gesto, stiano venendo alla luce. Le telecamere, che l’amministrazione comunale aveva fatto sistemare nei pressi del centro di aggregazione giovanile, proprio alle spalle del palazzo municipale, hanno immortalato due auto con a bordo almeno tre persone. Un’auto camminava avanti all’altra, una sorta di copertura. Pare che una di queste tre persone, sia scesa dall’auto incappucciata e con tanto di bombolette in mano, si sia diretta verso i muri. Un altro particolare che emergerebbe dalle immagini, estrapolate dalle telecamere, è che l’autore materiale delle scritte pare sia mancino. Infatti si vedrebbe proprio maneggiare la bomboletta di vernice con la mano sinistra. Ma ancora è tutto al vaglio degli inquirenti, anche se ormai, sembra che gli autori del gesto abbiano le ore contate.
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