REGGIO CALABRIA – Sono stati recuperati 121 panetti di tritolo dalle stive della Laura C.
La Polizia ha sequestrato i panetti di esplosivo da 200 grammi ciascuno recuperato dai sub della Marina militare del Comsubin di La Spezia dalla stiva del mercantile Laura C, affondato da un sommergibile nel 1943 al largo della costa calabrese, davanti a Saline Ioniche. L’operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, è proseguita per alcuni giorni. Al centro dei panetti c’è un foro per un eventuale innesco. In passato il tritolo è stato prelevato ed usato da esponenti delle cosche della ‘ndrangheta reggina. Il tritolo sequestrato sarà sottoposto ad analisi per accertare infatti, se sia dello stesso tipo di quello utilizzato a Reggio negli ultimi mesi per compiere attentati contro 3 locali in costruzione o ristrutturazione, distrutti prima che potessero aprire. Della presenza del tritolo all’interno della nave si ha notizia sin dal 1995: la Laura C, 150 metri di lunghezza e 20mila tonnellate di stazza, è adagiata sul fondale a circa 60 metri di profondità; venne affondata nella primavera del ’43 da un sommergibile inglese, ma della distruzione si ebbe notizia solo 2 anni dopo. In base ai registri trasportava stoffe, liquori e macchine utensili, ma una serie di sopralluoghi compiuti dai sub della Marina e della polizia a metà degli anni ‘90 portarono alla scoperta del tritolo, che le voci dell’epoca quantificarono in circa 700 tonnellate. Nel corso degli anni gli investigatori hanno accertato che la nave era diventata un deposito a disposizione delle cosche della ‘ndrangheta: per evitare “prelievi”, la nave fu piombata, ma anche recentemente partite di tritolo dello stesso tipo di quello contenuto nella Laura C sarebbero state sequestrate dalle forze dell’ordine in varie zone del Reggino; anche per gli ultimi attentati compiuti nel capoluogo sarebbe stato utilizzato lo stesso esplosivo.