I carabinieri del Ros stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 12 affiliati alla cosca Piromalli di Gioia Tauro.
REGGIO CALABRIA – Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, truffa ed altri reati aggravati dalle finalita’ mafiose. L’intervento, coordinato dalla locale procura distrettuale antimafia, segue a meno di un mese il fermo di 33 persone appartenenti al sodalizio di Gioia Tauro, prevedendo in questa ulteriore fase anche il sequestro del consorzio Co.p.a.m. di Varapodio, costituito da oltre 40 aziende e cooperative agricole operanti nella piana di Gioia Tauro, nella Sicilia orientale e nel basso Lazio. Le investigazioni hanno documentato il livello di infiltrazione dei Piromalli nel locale tessuto economico, con particolare riferimento al settore agro-alimentare, grazie alla complicita’ di imprenditori collusi. Tra i destinatari dell’odierno provvedimento gli anziani boss Giuseppe e Antonio Piromalli, da molti anni al vertice della omonima cosca della ‘ndrangheta.
Il consorzio Copam posto sotto sequestro ha un valore di 50 milioni di euro. Dall’indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, sono emerse le dinamiche associative e gli assetti mafiosi della cosca “Piromalli”, evidenziando il ruolo apicale svolto dai fratelli Giuseppe, di 62 anni, detto “Facciazza”, attualmente detenuto nel carcere de L’Aquila, e Antonio Piromalli, di 78 anni, detto “‘u Catanisi”, in grado di orientare gli equilibri criminali dell’intero mandamento tirrenico e di condizionare il locale tessuto economico-imprenditoriale, con particolare riferimento ai settori agro-alimentare e turistico-ricettivo, grazie alla complicità di imprenditori contigui alla cosca. Dall’indagine é emerso, in particolare, che Giuseppe Piromalli, malgrado sia da anni in carcere sottoposto a regime detentivo speciale, fosse in grado, attraverso i periodici colloqui con i familiari e contando su un’efficiente filiera comunicativa, di inviare all’esterno ordini e messaggi funzionali alla direzione degli affari della cosca, controllati attraverso il figlio Antonio, già fermato in occasione dell’operazione del 26 gennaio scorso.
Sul piano più generale, le indagini del Ros hanno fatto emerge anche le infiltrazioni dell’organizzazione criminale sia nel settore agroalimentare, documentando le interrelazioni transnazionali strumentali allo sviluppo di importanti traffici commerciali, che nel campo turistico-ricettivo, attraverso ingenti investimenti di denaro di provenienza illecita nell’acquisto di strutture alberghiere in zone costiere ad elevata vocazione turistica. Nel comparto oleario, in particolare, sono emerse le figure degli imprenditori Domenico e Gioacchino Careri, di 55 e 26 anni, legati a Giuseppe ed Antonio Piromalli, per conto dei quali avevano avviato un’attività di esportazione di olio negli Stati Uniti, con la prospettiva di rilevanti introiti derivanti dalla commercializzazione del prodotto nella rete degli ipermercati americani, potendo contare, tra l’altro, sull’articolato circuito di relazioni gestito da Rosario Vizzari, prestanome della cosca stabilitosi da anni nel New Jersey.
Un meccanismo che ha consentito ai Piromalli di penetrare nel mercato americano, con prospettive di guadagno e riciclaggio di denaro. I Careri, dal canto loro, avrebbero assunto una posizione rilevante nel settore oleario, vendendo il proprio prodotto ad un prezzo decisamente vantaggioso e dissimulando, dietro l’etichettatura di olio extravergine, la vendita di olio di sansa, in alcuni casi persino avariato. Le ipotesi di frode in commercio e contraffazione alimentare sono attualmente al vaglio delle autorità americane, con specifici approfondimenti da parte dell’Fbi. Tra le persone arrestate ci sono anche Cinzia Ferro, di 44 anni e Teresa Cordì, di 43 anni, che per conto della cosca, fungevano da prestanome nella gestione di imprese inserite nei servizi di pulizia e catering di alcune strutture turistiche riconducibili ad importanti società di settore, oltre che nel ramo dell’abbigliamento, con punti vendita in alcuni centri commerciali delle province di Milano e di Udine.
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Le persone destinatarie delle ordinanze
1. CARERI Domenico, inteso “J.R.”, nato a Gioia Tauro (RC) il 9 febbraio 1962, residente a San Ferdinando (RC), via Magna Grecia nr. 8: OCC IN CARCERE
2. CARERI Gioacchino, nato a Gioia Tauro (RC) il 25 dicembre 1991, residente a San Ferdinando (RC), via Magna Grecia nr. 5: OCC IN CARCERE
3. COMERCI Nicola Francesco, nato a Nicotera (VV) l’11 dicembre 1947, residente a Gioia Tauro (RC), via Ponte Vecchio nr. 8: OCC IN CARCERE
4. CORDI’ Teresa, nata a Reggio Calabria l’8 agosto 1974, residente a Pisticci (MT), Contrada San Teodoro nr. 286; OCC DOMICILIARI
5. FERRO Cinzia, nata a Milano il 17 luglio 1973, ivi residente, via Emilio Gino Segrè – Opera nr. 3, domiciliata in Milano – Opera, via Daniel Bovet
Le persone assegnate ai domiciliari
6. MINNITI Vittorio, nato a nato a Gioia Tauro (RC) il 24 aprile 1988, ivi residente, via della Vite nr. 15 P1/1; OBBLIGO DI DIMORA
7. MOLE’ Michele, inteso “MICHELINO”, nato a Taurianova (RC) il 21 dicembre 1966, residente a Gioia Tauro (RC), via Potenza nr. 7: OCC IN CARCERE
8. PIROMALLI Antonio, inteso “’U CATANISI”, nato a Gioia Tauro (RC) il 4 dicembre 1939, ivi residente, via Monacelli nr. 58: OCC DOMICILIARI
9. SCARPARI Rocco, nato a Taurianova (RC) il 10 febbraio 1969, residente a Varapodio (RC), via Giovanni Pascoli nr. 21: OCC IN CARCERE
10. SCIACCA Annunziata, il 7.7.1968 a Vibo Valentia, residente a Gioia Tauro, via Corrado Alvaro, n.23: OCC IN CARCERE
Già detenuti
PIROMALLI Giuseppe, nato a Gioia Tauro il 04/01/1945 – CASA CIRCONDARIALE -L’AQUILA (AQ): OCC IN CARCERE
TRIMBOLI Giuseppe Antonio, nato a Oppido Mamertina (RC) il 09/08/ 1961 – CASA CIRC. – PALMI (RC): OCC IN CARCERE