Operazione Dda sui fondi regionali, reazioni: “Bisogna dare una risposta forte e intransigente”

Le reazioni dal Parlamento, in merito al provvedimento di questa mattina, riguardante esponenti politici, imprenditori e amministratori pubblici della Regione Calabria

CALABRIA – “L’ennesimo caso di commistione tra mafia e politica che vede coinvolti amministratori pubblici della Regione Calabria, esponenti politici ed imprenditori è l’emblema di come il sistema mafioso sia radicato nelle nostre istituzioni.” Laura-Ferrara1Queste le dichiarazioni di Laura Ferrara Vice Presidente della Commissione Affari legali del Parlamento Europeo in relazione all’operazione in corso da alcune ore relativa ad un nuovo caso di malagestione dei fondi europei. “La totale assenza della cultura della legalità – continua la Ferrara (M5S) – è una piaga sociale spesso divenuta “normalità” nella Regione Calabria ed a cui bisogna dare una risposta forte ed intransigente. Un grosso plauso va dunque alle forze dell’ordine ed alla DDA di Catanzaro che in queste ore sono impegnate nell’importante operazione volta a far luce sul nuovo caso di ingerenza politico/mafiosa nella gestione dei fondi comunitari da destinare al progetto regionale “Credito Sociale”.

DIENI (M5S): “SERVE INDAGINE INTERNA PER ACCERTARE ALTRE EVENTUALI COMPLICITA'”.

Federica_Dieni_“La nuova inchiesta della Dda di Catanzaro getta una luce inquietante sull’uso spregiudicato dei fondi comunitari destinati alle famiglie calabresi più povere”. E’ quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni a poche ore dall’operazione giudiziaria che ha svelato azioni illecite volte alla distrazione su conti esteri e privati dei fondi destinati al Credito sociale. “Se le ipotesi della Dda guidata dal procuratore Gratteri dovessero essere confermate – continua la parlamentare -, ci troveremmo di fronte a un progetto criminale finalizzato al furto di risorse fondamentali per le fasce più deboli della popolazione calabrese. Il Credito sociale è una misura pensata per garantire ai richiedenti prestiti fino a 10mila euro, da usare per far fronte a particolari e contingenti momenti di crisi economica. Erano soldi che le famiglie meno abbienti avrebbero potuto usare per riattivare le utenze di luce e gas, per cercare una nuova casa dopo uno sfratto o per comprare elettrodomestici. Da quanto ci risulta, però – aggiunge la deputata 5 stelle -, il Credito sociale da più di un anno è finito in un pantano amministrativo che ha di fatto bloccato circa 900 istanze formulate dai calabresi più bisognosi, per un totale di ben 5 milioni di euro di contributi mai erogati. Adesso la nuova indagine della Dda ipotizza la distrazione di circa due milioni di euro, finito nelle tasche di società compiacenti e politici e funzionari corrotti. La nostra speranza – conclude Dieni – è che il governatore Oliverio, al di là dei futuri risvolti giudiziari, voglia subito attivare i poteri di controllo della Regione e avviare un’indagine interna, al fine di accertare altre eventuali complicità in una vicenda dai tratti sconvolgenti”.

GUGLIELMELLI (PD): “ROBIN HOOD ROVESCIATI PRONTI A RUBARE AI POVERI PER CONTINUARE AD ARRICCHIRE LE CASSE DI CORROTTI E CRIMINALI”.

“L’indagine della DDA che ha portato all’arresto di un ex Assessore regionale e di altre persone tra cui alti burocrati e imprenditori disegna un quadro inquietante ed odioso. Secondo gli inquirenti, infatti, sarebbero stati distratti i guglielmellifondi del “credito sociale” ovvero i fondi destinati alle famiglie calabresi con gravi problemi di indigenza”. E’ quanto sostiene Luigi Guglielmelli, segretario Pd Federazione di Cosenza. “Saremmo di fronte – continua la nota – se le indagini dovessero portare a condanne definitive, ad un atto incivile, odioso e tra i più criminali: il furto di risorse destinate a chi più soffre in questa regione con la complicità di settori dello stato e della ‘Ndrangheta. Saremmo di fronte a Robin Hood rovesciati pronti a rubare ai poveri per continuare ad arricchire le casse di servitori pubblici infedeli, politici corrotti e criminali. La vera svolta che il governo regionale sta imprimendo alla Calabria riguarda proprio l’etica pubblica e la correttezza dei comportamenti. Come ha detto il Presidente Oliverio siamo impegnati per riportare legalità e trasparenza alla guida dell’azione amministrativa regionale. Basterebbe questo in Calabria per avviare e, ormai, proseguire una rivoluzione culturale e politica. Chi, invece, afferma che questo significa non aver detto nulla allora si macchia, nella migliore delle ipotesi, di superficialità e nella peggiore di complicità”.

 

SPATARA (AZIONE IDENTITARIA CALABRIA): “L’ENTE REGIONE DEVE ESSERE ABOLITO”.

bruno-spatara1“Lungi da noi assurgere al ruolo di garantisti o giustizialisti ma, purtroppo, senza stupore ci lascia la notizia dell’arresto dell’onnipresente oggi consigliere regionale, eletto anche stavolta con notevoli consensi, preposto in passato all’assessorato al Lavoro, Nazzareno Salerno”. E’ quanto scrive Bruno Spatara, reggente regionale Azione Identitaria Calabria. “Di qualche giorno – continua la nota – fa le ultime dichiarazioni di Giuliano Di Bernardo già ex Gran Maestro del GOI a conferma che la massoneria è legata alla ‘ndrangheta ed ai grandi partiti politici, gli stessi partiti che alternativamente si accingono a governare la nostra regione. Non escludiamo nessuna precedente giunta regionale ma teniamo a ricordare, ad un popolo troppo spesso distratto ed annichilito da paroloni e titoloni costruiti spesso proprio a cancellare la memoria, che l’attuale Giunta si è costituita con tempi “allungati” proprio a causa di coinvolgimenti degli eletti o dei nominati in affari poco limpidi. L’ente regione ha da sempre costituito uno strumento sia di dilapidazione di fondi destinati al territorio sia di aggiogamento per mantenere consensi elettorali costruendo carrozzoni per lo più socialmente inutili ma troppo spesso convenienti per chi da queste strutture ne trae vantaggiosi sodalizi elettorali ed economici, un vero e proprio Moloch istituzionale, ed è per tale motivo che, oggi come ieri, anche se con altra sigla ma in coerenza con ciò che propaghiamo, siamo fermamente convinti che l’ente regione debba essere abolito e vada ridata autonomia alle province. 

Riteniamo fondamentale, alla luce soprattutto delle affermazioni di Di Bernardo, il commissariamento quinquennale della Regione Calabria per far si che venga fatta una decisiva e concreta pulizia sia delle cariche sia delle nomine e di tutto ciò che ruota attorno ad essa. L’impegno del movimento che rappresento, Azione Identitaria Calabria, sarà quello di informare e sensibilizzare i cittadini, che hanno il diritto di conoscere il funzionamento e le innumerevoli lacune che questo Ente rappresenta e le zavorre che continua ad alimentare restando comunque avulso alle richieste ed alle esigenze del territorio, un territorio che continua a credere a questi incantatori di serpenti e molto spesso resta immobile in attesa di ottenere la “magia” promessa sottovalutando il fatto che si continuano a calpestare i nostri diritti in nome di un egoismo avido e mai sazio che trova forza, sostegno e linfa vitale nella criminalità organizzata. Presto scenderemo nelle piazze per informare anche su questa tematica che è trasversale e concatenata con i molti disagi che viviamo quotidianamente”.

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