Sono state trasformate in ordinanza cautelare diciassette posizioni delle 35 persone fermate nei giorni scorsi nell’ambito delle operazioni “Cumbertazione” e “5 Lustri”.
COSENZA – La doppia operazione compiuta nei giorni scorsi tra Reggio Calabria e Cosenza che ha svelato i rapporti tra le cosche della ‘ndrangheta e diversi imprenditori noti, per la gestione degli appalti ha portato all’emissione di 17 misure cautelari. Per nove indagati è stata emessa la misura dei domiciliari e altre due persone invece, sono tornate in libertà. Le decisioni, a seguito dell’udienza di convalida dei fermi. Secondo l’accusa, vi sarebbe un cartello di imprenditori e soggetti legati alle cosche di ‘ndrangheta del Reggino e del Cosentino, in grado di pilotare appalti pubblici in tutta la regione.
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere riguardano Luigi Bagalà, Giuseppe Bagalà, Francesco Bagalà (cl. 1977) e Francesco Bagalà (cl. 1990); Pasquale Rocco Nicoletta, Angela Nicoletta, Giorgio Morabito e poi Angelina Corsanto, moglie del boss Franco Muto e Davide Bencardino. Ai domiciliari invece sono stati assegnati Domenico Coppola, Vito La Greco, Angelo Zurzolo, Rocco Leva, Gaspare Castiglione, Santo Fedele, Francesco Fedele e Bruno Polifroni. Il fermo non è stato convalidato invece per Maria Vittoria Plastina ed Emilio Cipolla.
Per quanto riguarda la posizione dell’imprenditore Giorgio Barbieri, ieri è stato interrogato a Roma ed il suo fermo è stato convalidato. Le due operazioni compiute giovedì scorso hanno, secondo la Procura antimafia e la Guardia di Finanza, fatto luce su un articolato sistema di gestione degli appalti pubblici da parte delle cosche della ‘ndrangheta ed ha portato al sequestro di 54 aziende in tutta Italia.