CATANZARO – Sono i 109 ricercatori coinvolti nei 29 team ammessi al TalentLab – spin-off, l’avviso di CalabriaInnova che accompagna sul mercato i risultati della ricerca calabrese.
Cinquanta le candidature pervenute complessivamente dagli atenei e dai centri di ricerca: 20 idee sono arrivate dall’Universita’ della Calabria, 14 dalla Magna Græcia e 12 dalla Mediterranea, 2 dalla Dante Alighieri e 2 dai Centri Nazionali di Ricerca di Catanzaro e Cosenza. Tempi rapidissimi di risposta e idee ad altissimo contenuto tecnologico e scientifico. Questi gli aspetti piu’ innovativi degli esiti del primo dei bandi di CalabriaInnova. A solo un mese dalla chiusura dell’avviso, infatti, sono gia’ disponibili i risultati della Commissione di valutazione. Si tratta di 29 idee che abbracciano tutti i settori. Quelli piu’ gettonati sono ICT e Biotech, un dato che conferma il trend di innovazione del settore medicale e delle tecnologie dell’informazione: dallo sviluppo di nanotecnologie per la veicolazione dei farmaci, a software per l’estrapolazione di informazioni dai big data. Fino a sistemi che sfruttano l’unione tra i due settori, biotech e ICT: come ad esempio il sistema web based per la misurazione del livello di malattie degenerative. Ma non mancano i settori di interesse per il nostro territorio. Come lo sviluppo di processi innovativi per l’estrazione di principi attivi dall’olio d’oliva o da piante officinali, oppure strumenti robotici e tecnologici per l’archeologia subacquea o la promozione dei beni culturali. Dopo il percorso di formazione e di accompagnamento, della durata di tre mesi, i partecipanti saranno invitati a presentare il proprio Piano d’Impresa, realizzato durante la prima fase con il supporto dei coach, alla seconda fase del TalentLab: i progetti ritenuti piu’ innovativi e sostenibili saranno sostenuti con incentivi finanziari per il lancio effettivo sul mercato. “Riscontriamo anche da noi la tendenza nazionale estremamente positiva che porta i ricercatori a mettere a frutto le proprie competenze e le proprie attivita’ di ricerca. – commenta Mario Caligiuri, Assessore regionale alla Cultura, Ricerca e Istruzione – Constatiamo con piacere che in Calabria tanti ricercatori hanno deciso di rimanere, mettendosi in gioco con spirito imprenditoriale e voglia di trasformare i propri risultati di ricerca in imprese innovative. La Regione Calabria sostiene questa tendenza, un fermento che fa ben sperare e induce a immaginare un nuovo corso per la Calabria. Grazie all’azione della rete regionale dell’Innovazione possiamo disegnare un panorama diverso: un ecosistema favorevole alla nascita e alla crescita di innovazione e sviluppo, a partire dalla ricerca”.