Il marito della donna e i parenti, chiedono la sospensione a tempo indeterminato, del personale che era presente al momento del parto.
VIBO VALENTIA – Il marito di Tiziana Lombardo, la 37enne di Paravati di Mileto, residente a Santa Domenica di Ricadi, deceduta giovedì sera in ospedale a Vibo dopo aver dato alla luce una bimba con un parto naturale; chiede la “sospensione a tempo indeterminato ed in via cautelativa, del personale medico presente al momento del parto della congiunta e nelle ore a cavallo del suo decesso”. Nuovi inquietanti particolari, infatti, si starebbero ipotizzando a seguito dell’esame autoptico eseguito sul corpo della mamma. L’autopsia avrebbe riscontrato una lacerazione della milza, la presenza di un vaso beante, la sutura dell’arteria gastrica e altre particolari condizioni ancora da valutare. “Non vi è alcun riscontro in ordine ad un aneurisma dell’arteria splenica che, ad oggi, risulta solamente una delle possibilità diagnostiche da confermare con i successivi esami istologici valutati e confrontati unitamente all’esame di tutta la documentazione sanitaria sequestrata e già in possesso dell’autorità giudiziaria”. Così come sostenuto in una nota dalle famiglie Libertino e Lombardo, rappresentate dagli avvocati Francesco Ruffa e Giuseppe Catalano.
Nel registro degli indagati, ricordiamo, sono finiti dieci medici. Considerando la gravità dei fatti, dunque, in via precauzionale il marito di Tiziana, ha chiesto la sospensione dei medici; sottolineando che il loro coinvolgimento in “un’indagine così delicata porterebbe gli stessi operatori a svolgere la propria professione privi della serenità necessaria, peculiarità imprescindibile per chi lavora nel campo sanitario”. Il sig. Libertino ha inteso, comunque, ringraziare le due ostetriche presenti al momento del parto per “la professionalità e l’umanità dimostrate, ma ci tiene a ribadire, vista la delicatezza dell’indagine in corso, che in questa fase non può escludere il coinvolgimento di tutto il personale che abbia operato nelle ore precedenti che hanno portato al decesso della congiunta.” Inoltre, ha ringraziato la Procura della Repubblica e la Questura di Vibo Valentia per “la solerzia e la tempestività dimostrate nei minuti successivi al decesso e per tutto l’impegno finora profuso, con l’auspicio che possa farsi in tempi ristretti luce sul triste episodio.”
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