GIOIA TAURO (RC) – Sei persone sono state arrestate ed altre 7 denunciate dalla Guardia di finanza a Gioia Tauro.
E’ in corso dalle prime luci dell’alba, un’operazione degli uomini del Comando Provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza, che ha disarticolato un’associazione a delinquere che percepiva finanziamenti pubblici in modo illecito. Le persone denunciate sono 13 di cui 6 colpite da un’ordinanza di custodia cautelare. I reati contestati sono la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, frode fiscale continuata e riciclaggio. Dalle indagini dei Finanzieri è emerso come i componenti dell’associazione, con un giro di fatture false per milioni di euro, avrebbero ottenuto cospicui finanziamenti pubblici per la realizzazione di un sito industriale vicino al porto di Gioia Tauro. L’operazione denominata in codice “Corriere” ha portato in carcere Michele Caccamo, di 55 anni, e Domenico Pepè (59). Sono stati posti ai domiciliari Anna Maria Guzzi, di 51; Ferdinando e Salvatore Pepè, di 30 e 31, e Rocco Castagna, di 47.
Secondo le indagini le false fatture ed autocertificazioni erano state utilizzare dalla società ‘Il corriere Group srl’ per gonfiare a dismisura le spese del programma d’investimenti finanziato dalla legge 488/92. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, riguarda la realizzazione di uno stabilimento industriale nei pressi del porto di Gioia Tauro. Gli investigatori sostengono che il socio occulto della Corriere Group, era Domenico Pepè, ritenuto vicino alla cosca della ‘ndrangheta dei Piromalli-Pesce e coinvolto negli anni scorsi nel tentativo di estorsione ai danni della Medcenter con la richiesta di 1,5 dollari a container movimentato nel porto di Gioia Tauro.