COSENZA – Nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità stilato dal ministero dell’Interno spiccano i nomi di tre calabresi.
In tutto le ‘primule rosse’ più ricercate d’Italia sono otto: il famosissimo Matteo Messina Denaro di Castelvetrano, il sardo Attilio Cubeddu, il giovane napoletano Marco Di Lauro, l’ergastolano Giovanni Motisi di Palermo, Pasquale Scotti l’omicida campano ricercato dal 1985, Giuseppe Giorgi di San Luca, Rocco Morabito di Africo ed Ernesto Fazzalari di Taurianova.
Nel programma speciale di ricerca della Polizia di Stato finalizzato alla cattura dei malviventi datisi alla macchia i tre reggini si distinguono per essere tutti affiliati alla ‘ndrangheta e aver tutti alle spalle reati legati al traffico di stupefacenti.
Giuseppe Giorgi di San Luca è ricercato dal 1995 per associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, armi, estorsioni ed omicidi. La pena che dovrebbe scontare è di 17 anni di reclusione, ma si presume che attualmente lui viva in incognito in Germania. L’ultracinquantenne di detto U crapa pare sia affiliato ai Romeo in quanto genero del boss Sebastiano Romeo. Giorgi è noto alle cronache per esser stato coinvolto, secondo le dichiarazioni del pentito Francesco Fonti nello smaltimento delle cosiddette navi dei veleni. Grazie a Giorgi, secondo Fonti, le navi contenenti rifiuti tossici e radioattivi sarebbero state affondate con la dinamite lungo le coste calabresi.
Rocco Morabito di Africo è ricercato dal 1996 per associazione di stampo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Condannato a 30 anni di reclusione Morabito è affiliato all’omonima cosca ritenuta tra le più autorevoli nel territorio della locride con ramificazioni in Africa, Europa e Sud America. Il 48enne di Africo pare abbia un ruolo di spicco nella gestione del traffico di cocaina tramite i narcos colombiani. Il presunto boss Rocco Morabito è il figlio del noto capobastone di Africo Giuseppe Morabito detto “U Tiradrittu”.
Ernesto Fazzalari di Taurianova è ricercato dal 1996 per associazione di tipo mafioso, omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi e rapina. Deve espiare la pena dell’ergastolo, ma ha deciso di non trascorrere l’intera esistenza in una cella. Dandosi alla macchia. Il quarantacinquenne è ritenuto uno dei principali esponenti della ‘ndrina Zagari-Fazzalari. Il suo ruolo sarebbe quello di dirigere le azioni del clan, ad egli viene inoltre contestato il totale controllo nella gestione delle compravendite di terreni nel territorio di Taurianova assicurandosi rilevanti quote come ‘provvigioni’.