Era ricercato dallo scorso settembre, Carmine Penna deve rispondere dei reati di porto abusivo e detenzione di armi, spaccio, tutti aggravati dalle finalità mafiose
REGGIO CALABRIA – Ricercato dallo scorso settembre, questa mattina alle prime luci dell’alba, è terminata la latitanza di Carmine Penna, classe 1979 di Sinopoli. Scovato all’interno di un appartamento nel quartiere Tremulini (RC), i Carabinieri del Comando Provinciale e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria lo hanno tratto in arresto. Penna era latitante dallo scorso settembre quando si sottraeva all’esecuzione del “fermo di indiziato di delitto”, emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito dell’operazione c.d. “Grifone” della Polizia sulla cosca “Santaiti” di Seminara. A carico del Penna, nel provvedimento restrittivo, vengono contestate ipotesi di porto abusivo e detenzione di armi, detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dalla finalità di agevolare l’attività delle associazioni mafiose. L’indagine “Grifone” aveva evidenziato rapporti dell’arrestato con la cosca “Santaiti” di Seminara, la cui operatività è stata pacificamente riconosciuta nella sentenza “Cosa Mia”.
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All’interno dell’appartamento di via Clearco, sulla cui proprietà sono in corso ulteriori accertamenti, al momento dell’intervento dei Carabinieri, era presente il nipote 16enne A.R. Nel corso della perquisizione domiciliare sono state rinvenute, occultate in un vano ricavato nel sottotetto, due buste di marijuana del peso complessivo di circa 700 grammi.
Carmine Penna, gravato da numerosi procedimenti penali, è ritenuto un soggetto di notevole spessore criminale, contiguo con la cosca Alvaro anche in considerazione dei suoi rapporti di parentela: il nonno materno, infatti, Alavaro Carmine cl.1926 deceduto nel 2006, era il cognato di Alvaro Domenico cl.1924, deceduto nel 2010, detto “Don Micu”, giudizialmente riconosciuto come uno dei “capi” dell’omonima cosca con sentenza del Tribunale di Palmi, divenuta irrevocabile, successivamente fermato nella qualità di “capo locale di Sinopoli”, nell’ambito dell’Operazione c.d. “Crimine”.
La madre Alvaro Grazia cl. 1956, risulta scomparsa il 03.12.1990, presumibilmente vittima di lupara bianca, il cui suocero Penna Giuseppe cl.1922 è stato a sua volta assassinato il 12.01.1992 da Alvaro Carmine cl.1926, padre dell’Alvaro Grazia. La sorella Penna Domenica è stata uccisa nel 2001 dal marito Alvaro Francescantonio, cl.1975, trovato morto, colpito da numerosi colpi di arma da fuoco, nelle campagne di Sinopoli nel luglio 2014.