SOVERATO (CZ) – Avrebbero compiuto rapine ed estorsioni ai danni di alcune prostitute, minacciandole con armi da fuoco.
E’ questo il contesto delle indagini dei carabinieri della Compagnia di Soverato (Cz) che hanno notificato nove provvedimenti di fermo per rapina, tentata rapina, violenza sessuale, tentata estorsione, detenzione illegale e porto abusivo di arma comune da sparo. Le persone colpite dal provvedimento sono state associate al carcere di Catanzaro e risiedono nei Comuni di Soverato, Montepaone, Gasperina e Staletti’, nel Catanzarese. L’operazione è stata denominata “Luxury”.
Secondo le indagini le nove persone arrestate contattavano le prostitute attraverso i siti internet poi, una volta raggiunte, iniziavano le minacce e le violenze fino all’estorsione di denaro in cambio di quella che definivano “protezione”. Con queste accuse sono finite in carcere nove persone, sottoposte a provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. L’operazione e’ stata portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Soverato, ed e’ stata illustrata nel corso di una conferenza stampa che si e’ svolta nella sede del Comando provinciale dei carabinieri di Catanzaro alla presenza del procuratore Vincenzo Antonio Lombardo, dell’aggiunto, Giovanni Bombardieri, del comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Ugo Cantoni, il comandante della Compagnia di Soverato, capitano Saverio Sica, e il comandante del Nucleo operativo della Compagnia, il tenente Francesco Gammone. Secondo quanto ricostruito nelle indagini, durante il periodo compreso tra maggio e novembre 2013, il gruppo avrebbe seminato il terrore tra le prostitute di varia nazionalita’ che ricevevano clienti in appartamenti di San Sostene, Gasperina e Catanzaro Lido. Dopo avere fissato gli appuntamenti la banda si presentava con minacce e violenze, chiedendo soldi in cambio, con cifre tra i 200 e i 500 euro settimanali.
Tra i reati contestati ci sono, infatti, a vario titolo, rapina, violenza sessuale, estorsione, porto e detenzione di arma da fuoco. In un caso, una delle prostitute che aveva provato a ribellarsi e’ stata violentata da alcuni componenti del gruppo. Le indagini sono state avviate dopo una prima denuncia presentata da una vittima a settembre dello scorso anno, quindi grazie alla collaborazione di altre vittime, ad attivita’ tecniche e investigative, i carabinieri sono riusciti a ricostruire dinamiche e responsabili. Tra le denunce, anche quella dell’ex carabiniere Mario Placanica, coinvolto nei fatti del G8 di Genova, che avrebbe assistito ad una aggressione ai danni di una prostituta e avrebbe raccontato tutto agli ex colleghi che avevano quasi concluso l’attivita’ investigativa. La violenza usata contro le vittime e il pericolo di fuga ha spinto la Procura ad intervenire con un provvedimento di fermo che e’ stato notificato a nove persone.