“Promozione dell’imprenditoria giovanile”, l’eurodeputata Laura Ferrara aveva firmato un’interrogazione parlamentare per avere delucidazioni sul bando e sui relativi 4milioni di euro scomparsi. Oggi nella risposta della Commissione europea ancora rinvii a tempi non specificati
BRUXELLES – Lo scorso ottobre, l’eurodeputata Laura Ferrara, aveva firmato un’interrogazione parlamentare riguardo il bando “Promozione dell’imprenditoria giovanile” dell’Asse VII del POR Calabria Fesr 2007-2013 (uno fra i tanti bandi ‘fantasmi’ attivati dalla nostra Regione), nella quale richiedeva:
“Sono numerosi i giovani imprenditori calabresi che hanno partecipato a questo bando molte domande erano state valutate ammissibili, 181 nello specifico, creando una speranza per quanti avevano riposto in questa misura di finanziamento un’opportunità di occupazione. Purtroppo ad oggi, nonostante le sollecitazioni e le richieste di informazioni da parte degli stessi partecipanti, non solo non è mai stata pubblicata una graduatoria definitiva, ma nessuno dalla Regione Calabria ha mai informato i partecipanti ed i cittadini calabresi tutti, su che fine abbiano fatto questi 4 milioni di euro. Sono stati disimpegnati? – chiese la pentastellata – e se sì perché non si hanno informazioni chiare in merito a questo stanziamento”.
Oggi giunge la risposta della Commissione europea all’interrogazione della Ferrara “Una risposta che ha dell’incredibile pur arrivando da un’Istituzione che dovrebbe distinguersi per autorevolezza, chiarezza e soprattutto veridicità“, commenta amareggiata l’eurodeputata calabrese.
Infatti chi firma la risposta scrive “l’avviso pubblico approvato con decreto n. 13667 del 18 novembre 2014 non rientra nel quadro di attuazione del programma del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 2007-2013 perché la tempistica prevista per la sua piena realizzazione non è compatibile con i termini stabiliti per la chiusura dei programmi 2007-2013”.
“In pratica – spiega la Ferrara – la Regione a dicembre 2014 pubblica un bando rientrante nella vecchia programmazione – così come attesta la foto allegata – e per negligenza o incapacità non ne dà mai attuazione. Eppure ci sarebbe stata sia la copertura finanziaria che i tempi tecnici di attuazione se solo ci fosse stata anche la volontà di pubblicare una graduatoria definitiva nei tempi previsti.
Tocca ricordare che sono tantissimi i giovani calabresi che hanno riposto speranze per un futuro lavorativo in questo bando, 181 quelli che risultarono ammessi alla prima graduatoria. Di questi circa una trentina, subito dopo la messa in onda del servizio che dava notizia della mia interrogazione, si sono messi in contatto fra di loro e con me perché fortemente indignati dalla mancanza di informazioni sul loro destino e dei 4 milioni di euro dedicati a questo bando.
La risposta arriva solo ora e solo dopo una sollecitazione diretta alla Commissione europea.
Si legge “l’amministrazione della Regione Calabria, al fine di garantire la copertura finanziaria del suddetto avviso pubblico, intende proporre finanziamenti nel quadro del cosiddetto Piano Azione Coesione 2014-2020, che dovrebbe essere adottato a breve dalla Regione e successivamente approvato con delibera del CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica)”.
Ancora una volta si rinvia a tempi non meglio specificati e addirittura si dovrebbe ricorrere al Pac 2014-2020, strumento volto al perseguimento delle finalità strategiche della nuova Programmazione europea e non per tamponare le carenze di quella precedente. Pratica anche lecita, ma chiaro indice di quanto sia scadente il lavoro che il Dipartimento Programmazione sta facendo sul nostro territorio” conclude l’eurodeputata.
I giovani che aspettano ancora una graduatoria definitiva, o almeno una risposta alle numerose sollecitazioni fatte agli uffici del Dipartimento Attività Produttive, si dicono fortemente indignati dal totale disinteresse registrato. E a tal proposito dichiarano:
“Senza l’interrogazione di Laura Ferrara avremmo mai avuto una risposta su questo bando? Ci saremmo aspettati maggiore chiarezza e più attenzione. La Regione rema contro lo sviluppo della nostra terra e danneggia anche economicamente chi, come noi, prova attraverso aiuti comunitari a rimanere in Calabria creando attività produttive e quindi sviluppo. La partecipazione a questo bando è costata ad ogni partecipante circa mille euro fra spese per la compilazione della pratica e viaggi a Catanzaro. Nessuno ci restituirà questi soldi ma almeno avrebbero potuto darci dalle risposte”.