REGGIO CALABRIA – Oggi il ministro della Pubblica istruzione, Maria Chiara Cazzorra, è a Reggio Calabria per la laurea honoris causa che l’Università Mediterranea ha conferito a Salvatore Settis.
Il ministro è intervenuto su due temi centrali ovvero l’istruzione e l’Università. “L’istruzione sta ripartendo – ha dichiarato il Ministro – dopo un periodo in cui ha subito molti tagli e un po’ di disattenzione. Adesso invece c’e’ molta attenzione e vorrei che anche questo mio mandato di transizione in un momento politico molto difficile riportasse l’istruzione al centro della politica nazionale. Vorrei che si pensasse che l’istruzione è fondamentale, che non si puo’ pensare a un programma di governo senza pensare all’istruzione come motore fondamentale di sviluppo di questo Paese”. “Noi quest’anno abbiamo dato all’Università 150 milioni in più nella legge di stabilità, più altri 21 che avevamo dato con lo sblocco del turnover al 50%. Non era mai successo – ha sottolineato il ministro Carrozza – negli anni precedenti. E’ un’inversione di tendenza – ha aggiunto Carrozza – e abbiamo aumentato al 16% la quota premiale sul fondo di funzionamento degli atenei. Questo significa che daremo molti più fondi sulla base della valutazione della qualità della ricerca”.
Sui progetti per far visitare i Bronzi di Riace agli studenti il ministro ha lanciato un invito agli insegnanti: “Meno compiti e più musei. Col ministro dei beni culturali, abbiamo fatto un lavoro assieme molto importante. quest’anno c’e’ l’entrata gratuita nei musei per gli insegnanti, c’e’ una specifica misura con il decreto “l’istruzione riparte” che prevede che gli studenti possano andare nei musei per programmi didattici e quindi un’intersezione tra didattica, beni culturali e patrimonio artistico in modo anche da attirare gli studenti. Credo – ha proseguito il ministro – che patrimonio artistico e beni culturali siano fondamentali per il rilancio del nostro Paese ed e’ giusto che la scuola ne tragga beneficio fino in fondo, infatti ho detto agli insegnanti date un pochino meno compiti e mandateli nei musei, si può studiare nei musei”.
LA LAUREA HONORIS CAUSA A SETTIS
“Il prof. Salvatore Settis – dichiarato il ministro Maria Chiara Carrozza – rappresenta un maestro perché quando ho iniziato come rettore della scuola superiore Sant’Anna lui era già direttore della Normale di Pisa da molti anni. E’ una delle persone che rappresentano il meglio dell’elite intellettuale di questo Paese e ha fatto anche tanto per avere un impatto con la società”. “E’ il lavoro per il quale oggi riceve questa laurea – ha aggiunto la Carrozza – che è legato alla sua voglia di utilizzare la sua conoscenza, i suoi risultati anche a beneficio di una impostazione, di una politica nel campo dell’architettura che avesse un’attenzione alla sostenibilità e alla valorizzazione dei beni culturali”. “Settis – ha proseguito – non ha solo fustigato la politica, ha fustigato anche me. Ma questo non è un problema. Penso che sia il compito degli intellettuali fustigare la politica. L’esempio di Settis per me è importante. Vorrei che più intellettuali si impegnassero un pochino di più ad entrare nel campo della politica, nel senso di fustigare, di dare consigli, di dare indirizzi. Noi abbiamo bisogno degli intellettuali”.
“Sono andato via dalla Calabria casualmente perché la scuola Normale c’era solo a Pisa. Lì ho fatto il concorso e poi ho fatto tutta la mia vita basandomi su quella scelta iniziale. Non ho mai avuto nessuna vera occasione per tornare qui in Calabria. Mi auguro che molti calabresi ci restino e riescano a non restare invischiati in quella palude che è il luogo natio”. Queste invece le parole del prof. Salvatore Settis commentando il conferimento della laurea honoris causa in architettura che gli è stata consegnata stamattina all’Università Mediterranea di Reggio Calabria: “E’ una regola che vale per tutti – ha aggiunto Settis -, non solo per chi è in Calabria. Bisogna sempre andare, prendere le distanze, guardare le cose da lontano. Aiuta sempre a capire. Quella che ritrovo oggi è una Calabria meno povera senza essere ricca ma non più colta ed è questo che mi dispiace. Ricevere una laurea nella mia terra mi fa moltissimo piacere”.