Dissenso per il Ministro alle Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi in Calabria per promuovere il Sì al referendum del prossimo 4 Dicembre.
LAMEZIA (CZ) – Tour di propaganda per Maria Elena Boschi oggi in Calabria. Dopo aver inaugurato stamattina alle 10.00 la palestra del liceo Morelli a Vibo Valentia e incontrato i sodali del Pd al Teatro Umberto a Lamezia Terme, il Ministro alle Riforme Costituzionali muove verso Cosenza dove terrà un incontro alle 16.00 al salone degli specchi della Provincia per sostenere la campagna del Sì al referendum del prossimo 4 dicembre. “Abbiamo un Governo che per la prima volta in Italia è composto da persone che non hanno neanche 40 anni. E’ la prima volta che succede e tante volte ci siamo sentiti dire ‘questa cosa non la potete fare’. E invece noi l’abbiamo fatto. Ci hanno detto che non si poteva cambiare il mercato del lavoro o mettere mano alla pubblica amministrazione o provare a modificare la Costituzione e noi invece l’abbiamo fatto. Perché dire ‘non è possibile’ non è una risposta”. Lo ha detto Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme, parlando con giornalisti e studenti a Vibo Valentia.
“La scelta del 4 dicembre è tra due modelli d’Italia, perche’ con il Sì si prova a cambiare – ha affermato la Boschi nell’incontro di Lamezia Terme focalizzato sul referendum istituzionale – . Abbiamo bisogno di piu’ stabilita’. Dobbiamo chiederci se vogliamo dire No e far vincere chi da 30 anni sta bloccando il Paese perche’ nel comitato del No troviamo uniti D’Alema, Cirino Pomicino, De Mita. Essere contro qualcuno, come fanno loro, è facile ma noi vogliamo stare insieme per costruire qualcosa di meglio”. E mentre a Cosenza i centri sociali attendono già il ministro a piazza dei Valdesi a Lamezia Terme anche Casapound ha contestato Maria Elena Boschi con un presidio in cui i militanti neofascisti hanno urlato allo scandalo parlando di ‘referendum truffa‘ . “Siamo stufi delle passerelle elettorali a spese dei cittadini. Contro le pagliacciate del Governo Renzi il 4 dicembre occorre votare no”. Sono queste le dure dichiarazioni del consigliere comunale di Lamezia Mimmo Gianturco che, insieme a una delegazione di militanti di CasaPound e a decine di cittadini, questa mattina hanno contestato il Ministro Boschi.
“Da diverso tempo la nostra città – afferma Mimmo Gianturco – è utilizzata dai vari governi per le solite passerelle elettorali a spese dei cittadini. Oggi, ad ascoltare il Ministro per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi, c’erano soltanto poche decine di simpatizzanti del Partito Democratico. Per quella che si è rilevata una semplice riunione di partito, organizzata volutamente nel teatro più piccolo di Lamezia per far sembrare la sala colma di gente, sono stati spesi centinaia di migliaia di euro dei contribuenti per un incredibile spiegamento di forze dell’ordine”. “Matteo Renzi – continua il leader regionale di CasaPound – ha inviato in Calabria la Boschi per propagandare una riforma costituzionale che in realtà è una truffa ai danni del popolo italiano. Un governo nato con manovre di palazzo, sostenuto da partiti che il giorno delle elezioni neanche esistevano, con più di 250 parlamentari che hanno cambiato casacca, non dovrebbe neanche esistere, figuriamoci cambiare la costituzione.
Questo governo nazionale, riscrivendo l’articolo 117 della Costituzione, vorrebbe renderci definitivamente schiavi dell’Unione Europea e dei burocrati di Bruxelles. Per non parlare poi della riforma del Senato della Repubblica che invece di abolirlo definitivamente, diventerà un costoso passatempo per sindaci e consiglieri regionali. La Calabria ha bisogno di lavoro, sicurezza e di una buona sanità – conclude Gianturco – ma questi illustri personaggi, anziché illustrarci il loro lavoro su questi punti fondamentali, usano il nostro territorio per i loro squallidi interessi, rifiutando anche il confronto con i cittadini, così come accaduto questa mattina che addirittura il Ministro Boschi ha deciso di entrare dalla porticina del retro del Teatro Umberto pur di non farsi vedere dai contestatori. Per porre fine a tutte le pagliacciate del Governo Renzi, il 4 dicembre occorre votare convintamente per il no, così da dare uno scossone alla politica nazionale”.