REGGIO CALABRIA – Rosy Canale, paladina dell’antimafia, qualche giorno fa era stata scarcerata con un provvedimento del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria.
La fondatrice del movimento “Donne di San Luca” era agli arresti domiciliari da quasi tre settimane, dopo che il gip ha confermato la richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Uscita con un amico ha raccontato al suo legale di essere stata “additata come indesiderata all’interno di un locale a causa della gogna mediatica cui sarebbe stata sottoposta”. Rosy Canale è la presidente dell’Associazione Movimento Donne di San Luca, arrestata e posta ai domiciliari lo scorso 12 dicembre per truffa e malversazione nell’ambito dell’operazione “Inganno”, poi rimessa in libertà dal Tribunale del Riesame alla vigilia di Capodanno. Il legale della donna avrebbe reso nota la vicenda della sua assistita. Poco dopo la mezzanotte del primo gennaio si sarebbe recata in compagnia di un’amica pittrice in un locale di Reggio Calabria, dove erano in mostra alcune opere. Stando al racconto della stessa Canale, la sua amica sarebbe stata chiamata in disparte dall’organizzatore e da altre due persone, che avrebbero comunicato che la presenza della Canale nel locale non era gradita “facendo generico riferimento alla vicenda giudiziaria in cui è stata di recente coinvolta”. Le due donne a quel punto sono uscite dal locale.
Questo il commento che Canale ha voluto diffondere tramite il legale: “Il cammino della legalità non si nutre di falsi moralismi nè di retaggi culturali di perbenismo ipocrita ma solo di coerenza ed integrità ma ciò che maggiormente sconvolge è che il tessuto sociale ed in particolare i professionisti e la classe dirigente di questa città che sostiene di promuovere la cultura, l’arte, un sano stile di vita e soprattutto l’emancipazione, raggiunga livelli così bassi con tali incomprensibili atteggiamenti che possono essere giustificati solo dal pregiudizio e dall’ignoranza, intesa come assoluta disconoscenza di fatti e circostanze che oggi riguardano la mia persona, ieri hanno riguardato e distrutto altre persone poi risultate innocenti all’esito di un giusto processo e domani, chissà potrà riguardare chiunque, compreso chi oggi si e’ scandalizzato della mia scomoda ed indesiderata presenza” nel suo locale”. La risposta degli organizzatori della mostra: “Rosy Canale, non è stata “additata”, ma, semplicemente “non era stata invitata” all’evento al quale si era presentata in compagnia di un’amica.