Dopo il fermo dell’ex sindaco si vota anche nel Comune in cui ricade buona parte del porto di Gioia Tauro.
REGGIO CALABRIA – Chiamata alle urne per due dei Comuni calabresi sciolti per infiltrazioni mafiose. Si vota, domani, a San Ferdinando e Africo, dopo rispettivamente due anni e due anni e dieci mesi. A San Ferdinando due i candidati: Andrea Tripodi, sostenuto dalla lista “Identità e Rinascita”, e Michele Oliva espressione di “Noi abbiamo un sogno”. Tripodi, 65 anni, ha insegnato a nella scuola media e collaborato con l’ università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria; è stato già sindaco per due volte in passato ed ha già ricoperto la carica di consigliere comunale. Oliva, 59 anni, insegnante, ha già ricoperto l’incarico di consigliere e assessore comunale. Il Comune di San Ferdinando, su cui ricade parte dell’area del porto di Gioia Tauro, è stato sciolto il 30 ottobre 2014, dopo che, il 14 ottobre precedente, il sindaco Domenico Madafferi, era stato sottoposto a fermo nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria per concorso esterno in associazione mafiosa.
Insieme a lui erano stati fermati il vicesindaco Santo Celi ed un consigliere di minoranza, Giovanni Pantano, oltre a 23 tra presunti boss e affiliati. L’inchiesta riguardava le presunte ingerenze delle cosche dei Bellocco e dei Pesce nelle attività dell’Ente. Celi era stato definito dai pm nel loro provvedimento “esponente della cosca Bellocco-Cimato ed a completa disposizione degli interessi della cosca”, e Pantano “intraneo alla cosca Pesce-Pantano” e “contraltare” del vicesindaco per pareggiare il peso delle ‘ndrine. Anche ad Africo sono due i candidati sindaco: Francesco Talia, sindacalista della Cisl, espressione della lista “Risveglio Democratico” e Francesco Bruzzaniti, studente universitario, sostenuto dalla lista “Per Africo”. L’Ente era stato sciolto il 31 luglio del 2014.
In foto San Ferdinando