Milioni di euro di ‘coca’ purissima abbandonati in borsoni impermeabili al largo del porto di Gioia Tauro.
GIOIA TAURO (RC) – Nove provvedimenti di fermo sono stati eseguiti nei confronti di altrettanti membri dell’equipaggio di una nave portacontainer, diretta al porto di Gioia Tauro. Sequestrati 385 chili. di cocaina purissima. Un’ imponente operazione, da parte degli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare e dei Reparti Operativi Aeronavali di Vibo Valentia e Palermo, ha permesso di sequestrare l’imponente carico di stupefacente trasportato su di una nave portacontainer, proveniente dal Brasile e diretta al Porto di Gioia Tauro.
Le indagini, coordinate dalle Procure della Repubblica di Reggio Calabria e Palmi e condotte dal Gruppo Operativo Antidroga della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno permesso di rilevare che il trasporto dell’ingente carico di droga è avvenuto con la compiacenza di alcuni membri dell’equipaggio della nave portacontainer i quali hanno proceduto a scaricare la sostanza stupefacente, che era custodita in 17 borsoni impermeabili, legati tra loro con delle boe galleggianti, in un’area di mare distante circa 16 miglia dal porto di Gioia Tauro, al fine di poter essere successivamente ed agevolmente recuperata, tentando di eludere, in tal modo, i serrati controlli della Guardia di Finanza nella banchina del citato porto.
Complessivamente sono stati nove i fermi eseguiti nei confronti di altrettanti membri dell’equipaggio della nave portacontainer risultati coinvolti nell’illecito traffico, che sono tutti originari del Kiribati un’isola dell’Oceania. La cocaina sequestrata una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato circa 77 milioni di euro all’organizzazione criminale che si è occupata di importare il cargo.
Le nove persone sono i membri dell’equipaggio della nave portacontainer “Rio de Janeiro” e l’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Reggio Calabria e dalla Procura della Repubblica di Palmi, è stata sviluppata con il rilevante apporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga che ha permesso di rilevare un nuovo metodo, adottato dalle organizzazioni criminali calabresi, per l’esfiltrazione della cocaina dai container in arrivo a Gioia Tauro.
I finanzieri in base ad indagini precedenti, erano praticamente certi che la motonave “Hamburg Sud – Rio De Janeiro”, in arrivo il giorno 19 ottobre al Porto di Gioia Tauro avrebbe potuto trasportare un rilevante carico di cocaina. E così hanno preparato le normali procedure di controllo dei container, una volta che la motonave avrebbe attraccato al porto. Solo che hanno attivato la componente aeronavale del Corpo della Guardia di Finanza e, in particolare, il Comando Operativo Aeronavale (COAN) di Pratica di Mare ed il Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Vibo Valentia, che si è avvalsa del prezioso e tempestivo supporto del Centro di Coordinamento Internazionale di Frontex che coordina l’operazione congiunta “Triton 2016” al fine di “monitorare” la nave
nel corso della sua navigazione nel Mar Tirreno. Prima dell’attracco della motonave, battente bandiera tedesca e proveniente dal porto di Valencia (Spagna) , è stata acquisita la lista dei membri dell’equipaggio, costituita da 24 nominativi.
Le attività di monitoraggio della cargoship, coordinate dal ROAN di Vibo Valentia in cooperazione con il ROAN di Palermo, hanno comportato l’impiego di un Guardacoste e 4 vedette veloci a partire dalla tarda serata del giorno 18. Seguita prima dal ROAN di Palermo e poi da quello di Vibo, è stata notata la presenza, sulla scia della nave ed a circa 16,5 miglia dal porto di Gioia Tauro, di oggetti galleggianti. Erano 17 borsoni, legati tra di essi con una sagola e retti da alcune boe – costituite da taniche di plastica vuote di colore verde e blu verosimilmente lanciati dalla nave dal personale dell’equipaggio.
Recuperati i borsoni è stata trovata anche la cocaina, ben 350 panetti. Le indagini hanno consentito poi di raccogliere valide fonti di prova nei confronti di nove soggetti, appartenenti all’equipaggio della nave per i quali si è proeduto al fermo di polizia giudiziaria tutti di nazionalità Kiribati (EE):
1. BURATAAKE Teisi, nato il 19/02/1984 a Suva (KIRIBATI) – marinaio scelto;
2. TIOTI Iotaake, nato il 28.10.1972 a Tarawa (KIRIBATI) – marinaio scelto ;
3. KAKIAMAN Kabwebwenibeia, nato il 12/10/1985 a Tarawa (KIRIBATI) – assistente di
navigazione;
4. KARUTAAKEA Mareweata, nato il 09/12/1989 a Tarawa (KIRIBATI) – marinaio;
5. KINIBURA Teata, nato il 08/02/1986 a Tarawa (KIRIBATI) – marinaio;
6. KIRABUKE Bakitua, nato il 04/08/1962 a Nikunau (KIRIBATI)- marinaio scelto;
7. KORAUBARA Ataua, nato il 13/03/1984 a Nauru (KIRIBATI) – marinaio addetto alle
macchine;
8. TAWANGA Otia, nato il 06/06/1990 a Tabiteuea (KIRIBATI) – marinaio scelto;
9. TIAON Buranibeia, nato il 23/03/1973 a Butaritari (KIRIBATI) – marinaio scelto.
I fermati sono stati tradotti presso la casa Circondariale di Palmi a disposizione della Procura della Repubblica di Palmi, Autorità Giudiziaria competente per la convalida degli atti. Al riguardo, su richiesta del Pubblico Ministero, il Giudice per le Indagini Preliminari di Palmi ha confermato l’impianto accusatorio, convalidando tutti i fermi di polizia giudiziaria.