Ieri la bocciatura del ricorso, contro la legittimità delle ultime elezioni regionali ha diviso i pareri. Magorno e Naccarato esultano, M5S: “Il Pd non canti vittoria troppo presto”
CATANZARO – Ieri la decisione della Corte Costituzionale sull’inammissibilità del ricorso, presentato dalla Dc, contro la legittimità delle ultime elezioni regionali svoltesi in Calabria; ha diviso i pareri.
Alcuni si sono schierati dalla parte del presidente Oliverio, incitandolo ad andare avanti; come ad esempio, Ernesto Magorno (segretario Pd Calabria) che, pochi istanti dopo la decisione della Consulta, ha inviato un twitter commentando così: “La Consulta respinge il ricorso presentato contro la Regione. Ora avanti,uniti con Oliverio per il rilancio della Calabria“.
O ancora il senatore Paolo Naccarato, che ha dichiarato: “Malgrado gufi, rosiconi e vampiri, per decisione della Corte Costituzionale cala il sipario su tutte le voci di scioglimento del Consiglio regionale della Calabria. La richiesta della DC, con apposita ordinanza, è stata ritenuta tecnicamente “inammissibile” come avevo ripetutamente sostenuto e come avrebbe appreso chiunque si fosse soffermato a leggere le carte. Resta da approfondire il comportamento di chi ha alimentato per mesi tale illusoria aspettativa e soprattutto per quali “nobili” motivi lo ha fatto. Per quel che capisco, nella peggiore delle ipotesi, la sentenza della Corte Costituzionale che sarà resa nota più o meno fra 40 giorni, potrà dichiarare una “incostituzionalità limitata” della legge elettorale approvata in regime di prorogatio del Consiglio regionale, limitatamente all’attribuzione del seggio al candidato presidente miglior perdente. Termina così la macabra danza sul futuro del Consiglio Regionale ed ancor più su quello di Mario Oliverio al quale rivolgo il più risoluto incitamento ad andare avanti senza avere riguardi per nessuno, per conseguire un più deciso riscatto e rilancio della nostra regione”.
Ma non per tutti è così, i parlamentari del M5S non sono per nulla d’accordo con le parole di Naccarato, non termina affatto la partita e fanno sentire la loro voce: “Il Pd non canti vittoria“.
“Forse il Pd e tutti gli altri alleati del governatore Oliverio farebbero bene a ripassare un po’ di diritto costituzionale, almeno eviterebbero figuracce colossali che hanno anche l’effetto di disinformare l’opinione pubblica calabrese. – E’ quanto dichiarato dai parlamentari del M5S Federica Dieni, Dalila Nesci, Paolo Parentela e Nicola Morra – La Consulta, al di là di quanto vogliono far credere i corifei di regime, per il momento ha semplicemente dichiarato inammissibile l’istanza presentata dalla Dc. Per il resto, continuerà l’esame di quella proposta dal Tar, che ha investito del caso la Corte costituzionale dopo il ricorso avanzato da Wanda Ferro, esclusa dal consiglio regionale nonostante sia stata la candidata presidente più votata dopo Oliverio”.
È del tutto evidente che la Consulta, dopo aver vagliato il ricorso del Tar, potrebbe anche decidere di annullare la legge elettorale calabrese – approvata quando il Consiglio si trovava in regime di prorogatio – e dichiararla incostituzionale, con tutti gli effetti che ne seguirebbero. Male fanno, dunque – hanno sottolineato Dieni, Nesci, Parentela e Morra –, tutti coloro che si ostinano a praticare una narrazione che non ha alcuna aderenza con la realtà e che non trova nessuna giustificazione dal punto di vista giuridico. Quanto a noi, non possiamo che augurarci la fine anticipata di una legislatura fallimentare, che in soli due anni ha fatto sprofondare ancora di più una regione già martoriata come la Calabria”.