REGGIO CALABRIA – Il perito incaricato di trascrivere le intercettazioni, avrebbe ammesso di avere dimenticato i delicati documenti su uno dei divani della nave traghetto in servizio tra le due sponde dello Stretto.
Una distrazione che poteva compromettere il processo. Quattro contenitori con le bobine delle intercettazioni utili al processo ”Meta”, contro presunti boss e affiliati alle cosche della ‘ndrangheta di Reggio Calabria non ancora trascritte, sono state dimenticate e per fortuna ritrovate, a bordo di un traghetto. A riferire l’accaduto in aula è stato il pm della Dda Giuseppe Lombardo. Fortunatamente i contenitori sono stati notati dal personale di bordo che ha avvertito immediatamente i carabinieri. L’episodio sarebbe avvenuto martedì scorso, come confermato dal perito incaricato di trascrivere le intercettazioni, che avrebbe ammesso di avere dimenticato i delicati documenti su uno dei divani della nave. Da un successivo controllo è risultato che tre dei contenitori erano ancora sigillati, mentre nel quarto, pur trovato aperto, i supporti informatici erano ancora integri. Lombardo ha definito l’episodio “inquietante. Quelle intercettazioni – ha sottolineato – sono in originale e l’incarico di trascriverle era stato affidato da parecchi mesi. Se fossero state perse non ci sarebbe stato alcun modo di recuperarle”. Il presidente del Tribunale, Silvana Grasso ha disposto immediatamente tutti gli accertamenti che il caso richiede.