CROTONE – La moglie era stata colta da un ictus ma lui, piu’ che preoccuparsi di soccorrerla, ha pensato bene di simulare un incidente stradale per chiedere il risarcimento all’assicurazione.
L’ingente somma richiesta, visto che nel frattempo la donna e’ morta, ha tuttavia insospettito la compagnia assicurativa ed ha fatto scattare le indagini da parte dei carabinieri che ben presto hanno scoperto la truffa. Protagonista un uomo di 48 anni che vive a Strongoli, nel crotonese, denunciato dai carabinieri del comando provinciale di Crotone per fraudolento danneggiamento dei beni assicurati aggravato. La stessa accusa contestata, in un avviso di conclusione notificato in questi giorni dal sostituto procuratore della repubblica di Crotone Ivan Barlafante, anche alla figlia dell’uomo e ad altre otto persone, tutte familiari della sfortunata donna e che, in quanto suoi eredi, avrebbero avuto diritto ad una parte del risarcimento.
La vicenda ha inizio il 24 febbraio dello scorso anno quando la donna, una casalinga di 44 anni, nativa di Crotone ma residente a Strongoli dove e’ sposata con un uomo del posto che fa il muratore, mentre si trova nella sua abitazione viene colta da un malore. Le sue condizioni sono decisamente preoccupanti, la pressione arteriosa, si accertera’ di li’ a poco, e’ salita a duecento. E’ in quel momento che il marito, evidentemente, matura l’idea della truffa; invece di chiedere immediatamente l’intervento sul posto dei sanitari del 118 decide di caricare la moglie agonizzante sulla propria autovettura e di trasportarla al pronto soccorso dell’ospedale di Crotone che, peraltro, dista alcune decine di chilometri.
Ai medici del nosocomio l’uomo riferisce di aver investito fortuitamente la moglie con una errata manovra di parcheggio riducendola in stato comatoso. La donna viene subito ricoverata in rianimazione ma, vista la gravita’ delle sue condizioni, i medici decidono di trasferirla all’ospedale Pugliese di Catanzaro dove pero’, dopo circa un mese di agonia, il suo cuore cessa di battere. Il referto parla di emorragia cerebrale dovuta ad un gravissimo stato ipertensivo. Nessuna lesione, ne’ fratture o altri segni conseguenti ad un incidente stradale. A quel punto il marito e tutti gli eredi avanzano una richiesta di risarcimento di 2.154.320 euro alla compagnia Groupama con la quale l’autovettura coinvolta nel falso incidente era assicurata. L’assicurazione, considerata l’entita’ della cifra, chiede lumi ai carabinieri di Strongoli ai quali, pero’, non risulta alcuna denuncia di sinistro avvenuto in data 24 febbraio 2012. I carabinieri del comando provinciale, coordinati dalla Procura della Repubblica, acquisiscono le cartelle cliniche della donna dalle quali non si evince alcun trauma ma ben altra patologia. Il medico legale nominato dall’autorita’ giudiziaria esclude categoricamente che il decesso possa essere causa di un sinistro e ne riconduce le cause ad un ictus. Per i dieci aspiranti truffatori scatta la denuncia.