Vito Umbro, originario di Polia era il marito della ‘nonna coraggio’ la cui storia è diventata famosa perchè è riuscita a salvare i due suoi nipotini. Confermata la morte del 51enne di Rizziconi e della compagna
Sono ufficialmente due le persone di origini calabresi, vittime del tragico sisma che ha devastato il centro Italia. A Pescara del Tronto, frazione di Arquata, viveva il 63enne Vito Umbro, che da giovanissimo aveva lasciato la sua terra d’origine, Polia nel Vibonese, dove vive ancora la sorella, alla quale ieri i carabinieri hanno ufficialmente dato notizia della scomparsa del fratello. Lui è rimasto intrappolato tra le macerie mentre la moglie, Vitaliana, soprannominata ‘nonna coraggio’, è riuscita a sopravvivere ma soprattutto a salvare i suoi nipotini, Leone e Samuele di 6 e 4 anni, riuscendo prontamente a portarli sotto il letto nei momenti del sisma. Anche Vitaliana moglie di Vito, è stata estratta viva dalle macerie.
Tra le vittime c’è anche un 51enne di Rizziconi, Antonino Napoli che era invece ad Amatrice in vacanza con la compagna Simona De Simoni. La coppia lavorava alla Banca Mediolanum di Roma e in un primo momento i loro nomi, erano nella lista dei dispersi, ma poi è arrivata la conferma della loro scomparsa. Ritrovato vivo solo il loro cagnolino . I due, sarebbero dovuti rientrare a Roma dopo la tradizionale e partecipata sagra degli spaghetti all’Amatriciana che ogni anno accoglie circa 20 mila curiosi.
Il ponte ‘a tre occhi’ a rischio, al lavoro anche i vigili del fuoco calabresi
C’è tanta Calabria nelle aree disastrate del sisma per quanto concerne i soccorsi, i lavori di messa in sicurezza e l’aiuto alle popolazioni terremotate. L’ultima emergenza in ordine di tempo però è quella del “ponte a tre occhi“, gravemente danneggiato e chiuso dopo l’ultima forte scossa di magnitudo 4.8, sulla strada regionale 260, importante via di accesso verso il comune di Amatrice.
Per l’intera giornata di ieri anche i Vigili del Fuoco della Calabria sono stati impegnati nella realizzazione della variante stradale alternativa al Ponte, per aprire una strada alternativa, tagliando alberi e spianando il terreno perchè il ponte a tre occhi, che consente l’accesso al centro di Amatrice è davvero pericoloso ed i mezzi dei soccorsi, di notevole peso, non possono transitarvi per questioni di sicurezza e incolumità.