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Boom di influenza, frena il Covid. Crescono le bronchioliti tra i più piccoli

Italia

Boom di influenza, frena il Covid. Crescono le bronchioliti tra i più piccoli

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INFLUENZA.

COSENZA – “L’andamento epidemiologico, pur risentendo di un inevitabile ritardo del conferimento dei dati da parte delle Regioni, a causa del periodo festivo, si consolida come assolutamente poco impattante sui ricoveri ospedalieri, indicatore certamente oggi più affidabile e significativo, oltre che in un decremento degli indici di contagio e trasmissibilità. Come prevedibile ed in linea con gli altri Paesi, cresce ancora l’influenza che si somma alla trasmissione di altri virus respiratori”. Così il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, sui dati del monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid-19 in Italia.

Per quanto riguarda i decessi (371 con una variazione di +33,0% rispetto alla settimana precedente) “si precisa che il numero include anche i dati delle settimane precedenti che non erano stati notificati da parte di alcune Regioni”, spiega Vaia sottolineando che “in questo periodo, restano alti l’attenzione e il monitoraggio e si rinnova l’invito a mantenere i presidi di prevenzione e terapeutici per i più fragili”. Per quanto riguarda i test sono stati 242.518 con una variazione di +7,0% rispetto alla settimana precedente (226.649) mentre il tasso di positività è del 16% con una variazione di -2,1% rispetto alla settimana precedente (18,1%).

Influenza, difficile prevedere quando ci sarà il picco

“Al momento è difficile prevedere quando ci sarà il picco. È tuttavia probabile che nelle prossime settimane ci sarà ancora una circolazione sostenuta dei virus respiratori, specie con la riapertura delle scuole”. Così all’ANSA Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità facendo il punto sull’andamento dell’influenza. “La stagione influenzale appare particolarmente intensa e a oggi il virus influenzale è prevalente anche rispetto al Sars-Cov-2“, nonostante questo resti in una quota rilevante, continua Palamara. E il bollettino di oggi, dice, “conferma che l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è ancora alta, anche se si mantiene stabile rispetto alla scorsa settimana”.

“Il virus influenzale che sta circolando in questo momento – spiega l’esperta dell’Iss – è di tipo H1N1 ed è ben coperto dai vaccini in uso: questo è dimostrato dal fatto che la prevalenza è più bassa nelle persone più anziane in cui, storicamente, la copertura del vaccino contro l’influenza è più elevata”.

Quanto all’apparente maggiore frequenza di casi gravi rispetto agli anni passati segnalata da alcuni clinici nei giorni scorsi, la direttrice delle Malattie infettive dell’Iss è cauta: “Stiamo verificando. Ovviamente quando il numero dei casi è elevato si osservano più casi gravi. Al momento non sembrano comunque emergere segnali di maggiore aggressività del virus influenzale circolante quest’anno”. Palamara per le prossime settimane consiglia ancora prudenza, specie per le persone più fragili, come ad esempio i bambini più piccoli: “È bene evitare di stare a stretto contatto con loro quando si hanno sintomi respiratori. Bisogna inoltre rivolgersi al proprio medico cercando di non intasare i pronto soccorso e non utilizzare antibiotici se non dietro prescrizione medica”, conclude.

Pesante influenza su bambini, cresce la bronchiolite

Nelle Pediatrie e nei Pronto Soccorso italiani la pressione in questi giorni è alta. Anche il policlinico Germaneto di Catanzaro è in affanno e sta registrando nelle ultime ore un flusso maggiore di ricoveri, con la rianimazione che è satura.

L’influenza in maniera maggiore e il virus respiratorio sinciziale, responsabile della bronchiolite, stanno colpendo pesantemente i bambini, specie quelli sotto i 5 anni. Questo il quadro tracciato da Rino Agostiniani, vicepresidente della Società italiana di pediatria (Sip): i reparti di pediatria sono pieni e lo stesso i Pronto Soccorso da Nord a Sud, nei grandi ospedali e in quelli di media entità. Una situazione che “in tante realtà – sottolinea – si è rivelata critica, con dei numeri veramente molto alti di visite alle strutture di Emergenza e attese lunghe”.

I dati del rapport RespiVirNet, il Sistema di Sorveglianza Integrata (epidemiologica e virologica) coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) con il sostegno del ministero della Salute, parlano di un aumento casi di sindromi simil-influenzali con 17,2 casi per mille assistiti (15,6 nella settimana precedente), con un numero di casi stimati che tra bambini e adulti supera il milione nell’ultima settimana presa in considerazione. Aumento dovuto a diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, e la cui incidenza è in crescita specie nelle fasce di età pediatriche, mentre è stabile negli adulti e anziani.

“Ci sono state le festività, nelle quali ormai abbiamo perso tutti i meccanismi di controllo delle infezioni – sottolinea Agostiniani -. Molte persone si ritrovano insieme in ambienti chiusi e questo facilita una maggior trasmissione dei virus e una situazione nella quale stiamo raggiungendo il culmine epidemico, specie per l’influenza. Per l’organizzazione che abbiamo oggi, molti di questi casi poi finiscono in ospedale”.

Pure “il virus sinciziale è in salita, soprattutto nei piccoli sotto i 5 anni, e i anche i ricoveri avvengono proprio in questa fascia di età – precisa il vicepresidente Sip – . Mentre durante il periodo pandemico si era un po’ spostato l’andamento del picco, quest’anno il virus e’ tornato a comportarsi come nel passato, con un inizio verso fine novembre, dicembre, e l’aspettativa è che duri ancora un po’, con numeri alti nel mese di gennaio, andando poi a calare. Però nei bimbi piccoli, la percezione è che i casi di influenza superino comunque quelli di bronchiolite”.

“Per la bronchiolite – aggiunge Agostiniani – i casi difficili sono quelli in bimbi sotto i 6 mesi. Per i più piccoli, molte situazioni complesse vengono osservate in special modo con i secondi nati, cioè con i bambini magari di un mese che hanno un fratellino che va alla scuola materna e che ‘porta’ il virus a casa”. “Il carico di lavoro delle strutture pediatriche è importante in questo periodo” puntualizza il vicepresidente Sip. E la situazione non è molto diversa per i reparti degli adulti. I dati diffusi dal Nursind, il sindacato degli infermieri, parlano per gli ospedali del centro della Toscana di centinaia di accessi ai Pronto Soccorso, mentre in Calabria, al Policlinico di Germaneto a Catanzaro, influenza e Covid hanno messo sotto pressione la Rianimazione.

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