Italia
Misura sperimentale
Autostrade testa il divieto di sorpasso ai Tir sull’A1: caos e critiche tra gli autotrasportatori
Autostrade sperimenta il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti in autostrada. Associazioni e autotrasportatori parlano di rischi per la sicurezza, code e aumento del traffico urbano
FIRENZE – Autostrade per l’Italia introduce il divieto di soprasso ai Tir in un tratto della A1. A partire da lunedì 3 novembre 2025, lungo tra i caselli di Incisa-Reggello (Firenze) e Chiusi (Siena), in entrambe le direzioni, entrerà in vigore un divieto di sorpasso per i mezzi pesanti con massa complessiva superiore a 12 tonnellate. La misura, annunciata da Autostrade per l’Italia, sarà introdotta a titolo sperimentale su un tratto di circa 90 chilometri, scelto per la sua rappresentatività ai fini della valutazione degli effetti sulla fluidità e sulla sicurezza del traffico.
Secondo la società, il tratto è caratterizzato da due corsie e un alto volume di mezzi pesanti, condizioni che lo distinguono da altre porzioni della rete dove il divieto è già vigente, come i tratti in galleria o con significative variazioni planoaltimetriche. L’iniziativa è stata condivisa con la Polizia Stradale e le prefetture, che attiveranno servizi specifici per garantire il rispetto dell’ordinanza. La decisione di rendere permanente il divieto o di estenderlo ad altri tratti verrà valutata dopo un congruo periodo di osservazione dei dati raccolti.
Divieto di sorpasso ai Tir: Critiche e polemiche
Il provvedimento ha suscitato immediatamente le critiche delle associazioni di categoria. Maurizio Longo, Segretario generale di Trasportounito, definisce il divieto “un vero attentato alla sicurezza”: “Bloccare i Tir per 90 chilometri rischia di creare code interminabili, congestione e paralisi delle corsie. Molti autotrasportatori saranno costretti a deviare sulla viabilità ordinaria, attraversando centri urbani e aumentando i rischi e l’inquinamento”.
Longo sottolinea inoltre la mancanza di confronto preliminare con le rappresentanze del settore, che avrebbe permesso di evidenziare i potenziali pericoli e le criticità operative. “Reagire a tragedie con divieti senza senso non aumenta la sicurezza, la indebolisce”, afferma.
La posizione di Cna Fita “congestione non è colpa die tir”
Sul fronte di Cna Fita Toscana, il presidente Mirko Portolano esprime altrettanta perplessità: “La sicurezza stradale è la nostra priorità, ma incidenti e congestioni non sono colpa dei tir, bensì di un’autostrada non adeguata al traffico complessivo. Servono interventi strutturali, non restrizioni ai mezzi pesanti”.
Portolano ricorda l’incidente del 4 agosto scorso, quando un tir tamponò un’ambulanza ferma in coda, causando tre morti, e sottolinea che non bisogna stigmatizzare la categoria degli autotrasportatori, fondamentale per la mobilità delle merci e il funzionamento del Paese.
Secondo Cna Fita, la sicurezza stradale passa da investimenti in ammodernamento, manutenzione e gestione intelligente del traffico, non da divieti che aumentano la congestione e ostacolano il rispetto dei tempi di guida e di riposo previsti dalla legge. Il vero nodo, conclude Portolano, è strutturale: “È impensabile che un’arteria come l’A1, in larga parte, non sia ancora dotata della terza corsia”.
Social