Richieste accumulate, poco personale e sistema inadeguato. Tempi biblici per il rilascio del passaporto

Da 4 a 6 mesi per ottenere il rilascio del passaporto e non va meglio neanche con il rinnovo del porto d’armi. Questure ingolfate ma non solo a Cosenza. È un problema che accomuna molte città Italiane

COSENZA – Chi ha deciso di rinnovare il passaporto scaduto, o di richiederne uno nuovo, si armi di pazienza, perché le tempistiche per ottenere il rilascio del prezioso documento, fondamentale per viaggiare all’estero, si sono dilatate a dismisura. Ritardi che in media sono di 3-4 mesi che che hanno raggiunto anche i 6 mesi in alcune città. Con buona pace di chi aveva già prenotato una vacanza o ha intenzione di farlo a breve.

Già a partire dalla primavera dello scorso anno, complice la caduta delle principali restrizioni covid e una forte ripresa dei viaggi internazionali, a Cosenza, così come in moltissimi grandi centri e in altre città italiane, i tempi per richiedere ed ottenere il passaporto si sono dilatati a dismisura.

E sei i cittadini italiani possono spostarsi tranquillamente nei paesi appartenenti all’Unione Europea con la sola carta d’identità valida per l’espatrio, per tutte le altre destinazioni, invece, è necessario questo imprescindibile documento.

La prenotazione agli uffici della Questura di Cosenza, che fa capo alla piattaforma digitale nazionale, a cui si accede tramite Spid o Cie, ha iniziato ad ingolfarsi registrando un numero abnorme di richieste. Risultato? Introvabile un giorno libero per prenotare un appuntamento non prima di 4-6 mesi. E quando si trova un giorno libero, spesso i cittadini vengono indirizzati negli uffici passaporti di altri commissariati lontani anche centinaia di chilometri. Un problema, come detto, che non riguarda solo la Questura del capoluogo di provincia, ma che accomuna quasi tutte le piccole e grandi città italiane, da nord a Sud. E non va bene neanche con chi deve rinnovare il porto d’armi.

Sembrerà un paradosso, ma chi ha chiesto il rilascio del passaporto in piena pandemia, quando non si poteva praticamente viaggiare neanche fuori confine, l’ha ottenuto in poco più di due settimane.

Gli open day? Funzionano, ma sono solo un pallitaivo

Per far fonte all’enorme richiesta di documenti e per i tentativi di tamponare l’emergenza, Il Viminale organizza, soprattutto nei periodi primaverili ed estivi, una serie di Open Day. Appuntamenti per il rilascio dei documenti senza necessità di effettuare la prenotazione effettuati anche a Cosenza (l’ultimo a inizio febbraio nei commissariati Distaccati di Polizia di Corigliano-Rossano, Paola e Castrovillari), con un aumento del personale dedicato per accorciare il più possibile i tempi della lavorazione e smaltire le richieste. Giornate che hanno consentito di rilasciare, ad esempio come accaduto a Cosenza, fino a mille passaporti in pochi giorni. Ma si tratta di un pallativo che non risolve un problema che negli ultimi mesi si è acuito ancora di più.

Passaporto

Report di Altroconsumo “in 13 città fino a 6 mesi di attesa”

Secondo la classifica annuale 2023 del “Passport Index” di Henley & Partners, il passaporto italiano è considerato uno tra i più “potenti” del mondo perché apre le porte di ben 189 Paesi senza bisogno del visto. Ma se il mondo lo accoglie con favore, per ottenerlo o rinnovarlo, i tempi in Italia sono lunghissimi. Secondo l’indagine di Altroconsumo in 13 città italiane, i tempi di attesa arrivano fino a sei mesi solo per avere l’appuntamento in questura, ma ci sono città in cui non si riesce neanche a prenotare, come Genova e Padova.

 Indirizzati in altri commissariati lontani chilometri

 L’indagine è stata svolta a fine febbraio, provando a prenotare un appuntamento per il rilascio del passaporto sulla piattaforma ministeriale che fornisce le disponibilità presso i commissariati presenti all’interno della provincia. Per padovani e genovesi il risultato è “non disponibile” per tutte le date possibili in quel momento sulla piattaforma. A Bolzano e a Torino, invece, bisogna aspettare fino ad aprile e a maggio per avere una disponibilità. Tra le città più lente anche Cagliari, Ancona (tre mesi) e Reggio Calabria (due mesi e mezzo).

Interessante notare come nel capoluogo calabrese la piattaforma abbia dato come prima disponibilità il 18 novembre, solo tre giorni dopo, ma a Bovalino, cittadina distante 85 km. Infatti, il sistema dà le disponibilità della provincia, ma non è pensabile che il cittadino debba fare 170 km per avere un documento così importante in tempi ragionevoli.

A Bologna prenotazione in un solo giorno

Lo stesso è accaduto a Bari, dove si poteva andare il giorno dopo, ma in un commissariato di Monopoli, ben 86 km andata e ritorno. Altrimenti, la prima disponibilità nel capoluogo pugliese era dopo quasi due mesi. La macchina burocratica non funziona meglio a Milano dove ci vuole circa un mese per varcare la soglia della questura. Tempi più ragionevoli, invece, a Roma (10 giorni), Napoli e Palermo (15 giorni). Imbattibile Bologna dove il primo appuntamento disponibile era per il giorno dopo.

Rinnovo del passaporto, ecco i principali motivi dei ritardi

Ma a cosa sono dovuti questi ritardi? Dopo la pandemia si è tornati a viaggiare e si sono accumulate le richieste di passaporti nel frattempo scaduti, in più la Brexit ha imposto a chi si reca nel Regno Unito di munirsi di passaporto. Il sistema digitale per la prenotazione online non sembra ancora all’altezza, ma soprattutto manca il personale e di conseguenza gli uffici preposti sono aperti al pubblico con tempi inadeguati alle necessità. I consigli comunali di diverse città hanno approvato mozioni per chiedere al ministero dell’Interno di velocizzare le procedure. Una possibilità proposta dai questori è di estendere il numero dei giorni della settimana in cui gli uffici passaporto sono aperti al pubblico.

La gravità della situazione è tale che non basta l’istituzione di open day, ma si deve intervenire strutturalmente sull’intero sistema, rivedendo e semplificando le procedure di ottenimento del documento, puntando sulla digitalizzazione dei processi. Il portale delle prenotazioni online, infatti, a volte è offline oppure quando si accede non si trovano date disponibili per l’appuntamento. Al fine di risolvere questa situazione inadeguata e congestionata, Altroconsumo chiede alle autorità competenti di andare maggiormente incontro alle necessità dei cittadini, adottando una serie di interventi che permettano di far fronte alla situazione nel breve e nel lungo periodo.

 

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