COSENZA – Quei quattro “bravi” ragazzi. Quattro sbarbatelli, di età compresa tra i 17 e i 22 anni, tutti di buona famiglia, hanno deciso di dare un calcio alla noia, facendo qualcosa che gli regalasse un pò
di celebrità. Buona l’intenzione, meno, decisamente, il modo con cui si sono costruiti il loro progetto. Un furto, colossale e acrobatico, al Metropolis di Rende. I quattro, infatti, hanno agito di notte e dopo essersi calati all’interno dell’esercizio commerciale da un foro fatto sul tetto, hanno fatto razzia tra il Mediaworld e l’Iperspar. I quattro, infatti, hanno riempito ben due carrelli della spesa di sofisticati prodotti di alta tecnologia: telefonini di ultima generazione, IPhone, Ipad, televisori al plasma, tv modello Lcd, macchine fotografiche digitali e qualche sofisticata telecamera, più altri prodotti di elettronica esposti. Una volta “fatta la spesa”, sono usciti dal centro e spingendo i carrelli verso l’uscita, si sono incamminati verso casa, sicuri di aver fatto centro. Se avevano calcolato nei minimi dettagli, i tempi del furto, e studiato bene il colpo, hanno dimenticato di considerare il classico effetto a sorpresa: i carabinieri. Sì, perchè, mentre erano lungo viale Giacomo Mancini, in prossimità di via Popilia, una pattuglia dei militari dell’Arma della stazione di Cosenza Nord, coordinata dal luogotenente Francesco Parisi, gli si è materializzata davanti. I detective della Benemerita, insospettiti dal passo veloce dei quattro, si sono avvicinati ai giovani per un controllo. I quattro, alle domande degli inquirenti, hanno risposto con sfrontatezza. I carabinieri, dopo averli caricati in auto, li hanno accompagnati in caserma, per interrogarli. I ragazzini svegli, forse addestrati da qualcuno, hanno cercato di disorientare gli investigatori, indicando in tutta una serie di esercizi commerciali, i punti del loro bottino. Il luogotenente Francesco Parisi e i suoi uomini, però quella storia non se la sono bevuta e hanno concentrato la loro attenzione su Rende, studiando il percorso fatto dai quattro. Bingo. indagando sono arrivati fino al Metropolis. E’ qui che gli inquirenti hanno trovato il foro d’ingresso sul tetto. Tutta la merce rubata è stata restituita al proprietario che, s’è complimentato con i carabinieri per la tempestività dell’intervento e la veloce risoluzione del caso. Rientrati al comando, i carabinieri hanno messo sotto torchio i quattro, facendogli capire che il silenzio li avrebbe messo nei guai, ulteriormente. Dopo essere stati identificati e denunciati per furto, i carabinieri hanno riconsegnato i quattro ai genitori che, tra incredulità e vergogna, non riuscivano a capacitarsi di quanto commesso dai loro “bravi” ragazzi. La denuncia ha macchiato la fedina dei ragazzi, fino a ieri, ancora immacolata. L’inchiesta, però, non è ancora conclusa. Sì, perchè, gli inquirenti sono convinti che i quattro, seppur agili e svegli, non avrebbero potuto pianificare da soli il colpo. Si cercano, infatti, le menti del furto e gli ipotetici ricettatori che avrebbero “piazzato” sul mercato nero i prodotti rubati.