Oltre cento lavoratori ridotti alla fame. I più ‘fortunati’ si sono indebitati per sopravvivere altri si sono licenziati per accedere al sussidio di disoccupazione.
RENDE (CS) – Breve cronistoria di in un call center. Si tratta di Yope, dove lavorano circa 100 persone nella zona industriale di Rende. A raccontarla è un sindacalista. “Questo call center – scrive in una nota Carlo Cerchiara della SLC CGIL Cosenza – lavorava una commessa Enel Energia. Nel mese di giugno 2016 c’è stata una contrazione dei volumi di traffico dovuta al raggiungimento del budget contrattualizzato con Enel a seguito di ciò è stato firmato un accordo tra azienda e organizzazioni sindacali per l’accesso al fondo di solidarietà alla percentuale massima consentita dalla legge (60%) fino a dicembre 2016; nonostante ciò l’azienda Yope ha preteso un accordo con ogni singolo lavoratore la riduzione dell’orario di lavoro dal 75% al 50%. Considerando che i lavoratori avanzavano qualche stipendio arretrato nell’accordo sulla riduzione dell’orario di lavoro, l’azienda si impegnava a pagare tutto ciò che il lavoratore avanzava secondo un ben definito piano di rientro, il quale, se non rispettato decadeva tutto l’accordo e poteva essere impugnato davanti al giudice per il recupero immediato di tutte le spettanze pena il fallimento.
Puntualmente alla prima rata il pagamento è avvenuto in ritardo e la seconda rata non è stata pagata per cui molti lavoratori hanno impugnato il verbale di conciliazione facendo decadere l’accordo. Nel frattempo l’attività è ripresa con un prolungamento da parte dell’Enel del traffico e con i pagamenti degli stipendi. Arrivati a dicembre 2016 lo stipendio non è stato pagato lasciando i lavoratori a mani vuote per il Natale. E’ stato proclamato uno sciopero ad oltranza con manifestazione davanti l’azienda. Si è arrivati alla fine di febbraio momento in cui la commessa Enel è scaduta ed è stato detto ai lavoratori che l’attività era sospesa fino al momento in cui si rinnovava la commessa con Enel. A marzo 2017 è stato firmato con un’organizzazione sindacale il prolungamento dell’assegno di solidarietà fino a giugno 2017 che è stato respinto dall’Inps perchè i contributi versati non coprivano la solidarietà. Qualche lavoratore ha avuto pagato il mese di dicembre, qualcun altro il mese di febbraio, altri ancora nè l’uno nè l’altro. L’azienda nella persona dell’imprenditore Santacroce, che ha sempre condotto le trattative con le organizzazioni sindacali, ha sempre dato delle speranze ai lavoratori sulla ripresa delle attività con il rinnovo della commessa Enel, fino ad arrivare al mese di maggio.
Santacroce ha convocato le organizzazioni sindacali dicendo che era in trattativa con una grossa azienda a livello nazionale per rilevare la Yope srl con tutti i lavoratori; questa azienda era la HS Contact Center e la lavorazione doveva riprendere il 01 luglio 2017. Naturalmente i lavoratori non hanno visto un centesimo dai primi dell’anno 2017. La trattativa prevedeva il pagamento di una percentuale consistente degli stipendi arretrati al momento della firma di un verbale di conciliazione tombale sul pregresso ed il resto rateizzato in dodici mensilità. A un certo punto sempre a giugno 2017 la trattativa tra HS e Yope è saltata e i lavoratori sono rimasti senza sapere nulla del loro futuro lavorativo. C’è da dire che molti lavoratori sono stati ridotti alla fame, si sono indebitati per sopravvivere e vista la situazione sono stati indotti a licenziarsi per giusta causa in modo da accedere alla NASPI ed avere quindi un mezzo di sostentamento. Questa è la situazione dei lavoratori abbandonati dall’azienda. Coloro che sono rimasti non sanno più a chi rivolgersi; sono stati presi in giro da questo signore che ha dato false speranze per mesi ew alla fine sono rimasti con un pugno di mosche in mano. E’ facile fare gli imprenditori con la pelle e i soldi dei lavoratori”.