RENDE – L’industria dei rifiuti. Dopo innumerevoli segnalazioni e continui controlli, i carabinieri della Compaginia di Rende, diretti dal capitano Luigi Miele, in stretta collaborazione con i militari dell’Arma del reparto speciale del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Catanzaro, hanno effettuao, una minuziosa ispezione all’interno dei capannoni della Calabra Maceri di Rende, allocati nella zona industriale di contrada Lecco.
L’attenzione degli inquirenti si è, particolarmente, concentrata sull’impianto di stoccaggio. Dalla verifica effettuata all’interno del capannone, sono emerse numerose irregolarità, soprattutto per quel che riguarda i processi di stoccaggio, depostito preliminare e trattamento dei rifiuti. Le anomalie riscontrate nella gestione, nel trattamento e nello smaltimento diei rifiuti hanno, in base alle leggi in materia, relative alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, portato gli inquirenti ad effettuare il sequestro dell’area in questione. I sigilli sono stati posti ad un’area sprovvista di pavimentazione industriale di 40mila metri quadri, un’area scoperta di 10mila metri quadri e un capannone di 20mila metri quadri. Finito il controllo ispettivo, i carabinieri hanno denunciato S. L., classe ’64, nativo di Cosenza e residente a Rende, quale amministratore unico e rappresentante legale della “Calabra Maceri” Spa. Per lui la denuncia è scattata per gersione di rifiuti in area e capannone non autorizzata, con cassonetti di rifiuti solidi urbani, non bonificati ed in parte contenenti Rsu e gestione di rifiuti in area autorizzata, ma senza la prevista autorizzazione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) del di partimento politiche ambientali della Regione Calabria. Una detagliata informativa sull’ispezione e sull’attività investigativa protata a termine, è styata trasmessa dagli inquirenti al procuratore capo della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri.