Non solo assistenza: a Cosenza CasAmica, il progetto che rende autonomo chi ha disabilità
È questo il percorso intrapreso da sedici persone con disabilità che hanno preso parte al progetto in una casa dove è possibile sperimentare la vita autonoma al di fuori del proprio nucleo familiare
COSENZA – Dall’assistenza all’ autonomia. È questo il percorso intrapreso da sedici persone con disabilità che hanno preso parte al progetto ‘CasAmica’ dell’Organizzazione di volontariato ‘Gli altri siamo noi’. Dunque un vero e proprio percorso attraverso il quale sono state attivate misure necessarie perchè persone con gravi disabilità possano intraprendere un percorso di emancipazione e di autonomia, progettando insieme ai familiari, quando possibile, un futuro abitativo nuovo. Nello specifico, l’iniziativa ha previsto la realizzazione di percorsi finalizzati all’incremento dell’autonomia e alla crescita personale all’interno di un contesto semi-protetto, in una casa dove è possibile sperimentare la vita autonoma al di fuori del proprio nucleo familiare, con il supporto di figure educative e assistenziali. Al progetto ‘CasAmica’ hanno partecipato in tutto sedici persone, supportati da una psicologa, un’assistente sociale, sei educatori professionali e quattro volontari.
L’appartamento a disposizione del progetto si trova a Cosenza, in via Alberto Serra, dove quattro delle persone che hanno partecipato alle attività hanno condiviso anche un’esperienza abitativa. L’iniziativa è stata realizzata con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese e della legge112/16 dell’Ambito Territoriale Sociale N°1 di Cosenza. Il progetto ha ricevuto, anche, il sostegno importante dalla Parrocchia “San Paolo Apostolo” di Arcavacata di Rende e diverse donazioni da singoli cittadini che hanno consentito di arredare e dotare di tutto il necessario l’appartamento/palestra dedicato all’acquisizione delle competenze per una vita autonoma.
«Si tratta di una palestra per diventare autonomi – ha spiegato la presidente dell’associazione Adriana De Luca – e quindi imparare a vivere anche insieme. Il progetto sta per terminare ma speriamo di riuscire ad attivare altri fondi per poter continuare, perché c’è un’enorme richiesta da parte delle famiglie». Il percorso ha previsto un supporto alle famiglie attraverso incontri, momenti di sostegno psicologico individuali o di gruppo, riunioni con la rete della persona. Tutto ciò per consentire di conoscere al meglio i bisogni, osservare i progressi, lavorare parallelamente nei vari ambiti di vita delle persone e con gli stessi obiettivi educativi.