MONTALTO UFFUGO (CS) – “Una cosa che lascia profondamente amareggiati tutti noi che lavoriamo, con totale dedizione, presso l’IC “Emilio Bianco” di Montalto Uffugo, a Taverna, è l’accusa ingenerosa e immeritata che proviene da un genitore di un alunno, un bimbo di 10 anni”. Inizia così la lettera con la quale i docenti e l personale scolastico dell’istituto montaltese commentano quanto accaduto e riportato ieri dalla nostra testata ad un bambino autistico.
“L’amarezza si trasforma in un vero e proprio avvilimento quando, quell’accusa, viene fatta rimbalzare sui social, senza preoccuparsi delle conseguenze che ciò può comportare. Rischiando, tra l’altro, di demolire in un attimo la reputazione di tutto il corpo docente e della dirigenza, costruita in tanti anni, con spirito di abnegazione e di dedizione e con tanta passione”.
“In pratica, la reputazione di un intero istituto scolastico che si è sempre contraddistinto per le buone pratiche, come l’inclusione. Non è certo un caso che il nostro istituto scolastico, tra i circa 50 alunni che vivono una condizione di fragilità, ne annoveri un certo numero che non ha la residenza a Montalto. L’evoluzione mediatica che sta avendo il caso dell’alunno che, secondo la versione della madre, non avrebbe ricevuto la dovuta ed adeguata assistenza da parte della scuola, prima di ogni altra considerazione su come sono andati veramente i fatti, ci demoralizza. Ci demoralizza il pensiero di perdere la gratificazione principale che spinge un dirigente, un insegnante e tutto il personale a dare il meglio di sé stessi nel proprio lavoro: il benessere dell’alunno, il suo attaccamento nei loro confronti ed il riconoscimento del loro merito da parte dei genitori. Riconoscimento che è avvenuto costantemente in tutti questi anni”.