COSENZA – Dopo la parentesi bolognese, lunedì prossimo ritornerà a Cosenza il processo seguito alla morte dell’ex calciatore del Cosenza, Donato Bergamini, avvenuto il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. Nel corso delle udienze celebrate a Bologna, però, non sono mancati spunti interessanti.
La prima testimonianza, in ordine cronologico, è stata quella di Donatella Borea, ex fidanzata del giocatore del Cosenza, fino al 1985. La donna ha rivelato di aver incontrato il giocatore, l’ultima volta, 5 giorni prima della tragedia e di averlo visto sereno e contento della sua permanenza a Cosenza. Poi è stata la volta di Assunta Trezzi, zia di Isabella Internò, residente a Torino. La donna ospitò Internò e Bergamini in occasione del loro viaggio a Londra per l’aborto. Il compito della zia era quello di coprire i due qualora la mamma della Internò li avesse cercati. La stessa donna ha dichiarato che il giocatore sarebbe stato disposto a riconoscere il figlio ed a sposare la donna.
La testimonianza certamente più attesa e discussa è stata quella di Tiziana Rota, moglie di Andrea Lucchetti, ex compagno di squadra di Bergamini. Rota era amica di Isabella Internò. In passato, chiamata a deporre, non si era presentata in aula per motivi di salute. La figlia della stessa Rota aveva dichiarato nei giorni scorsi l’impossibilità della madre a testimoniare per un forte carico emotivo. La donna, infatti, nutriva sentimenti di paura per eventuali ripercussioni legate alla sua testimonianza.
Per questo motivo la deposizione è avvenuta, a porte chiuse, in una saletta del commissariato di Crema, con l’assistenza di una psichiatra e della figlia.
Chiaramente non sono stati resi noti i contenuti, ma, secondo indiscrezioni, sarebbero state confermate le dichiarazioni rese in passato. In precedenti deposizioni, infatti, Rota ha raccontato che, dieci giorni prima della morte di Bergamini, Internò le confidò che “piuttosto che vedere il giocatore con un’altra” avrebbe preferito “vederlo morto”. Sempre quel giorno, Internò sarebbe stata accompagnata da due suoi cugini, ai quali la stessa ragazza avrebbe nascosto che il giocatore l’aveva lasciata, altrimenti, secondo le dichiarazioni di Rota, “lo avrebbero ammazzato”.
Al momento, però, in considerazione della segretezza della deposizione, non è certo che tutto ciò sia stato effettivamente confermato.
Il processo riprenderà, come detto, a Cosenza lunedì prossimo 29 maggio.