COSENZA – Continua a tenere banco in Comune il caso dell’apertura della strada di Portapiana dopo anni dalla caduta di rocce: Corso Vittorio Emanuele. Due giorni fa la dirigente del settore 11 Antonella Rino aveva emesso un’ordinanza nella quale revocava, di fatto, quella approvata in sua assenza per ferie dal facente funzioni, che aveva permesso la riapertura della strada dopo oltre 5 anni di chiusura a causa del crollo di alcuni massi. Un atto amministrativo che alla dirigente è “costato il posto” visto che la Giunta ha riorganizzato i settori togliendole quello della protezione Civile trasferito al Settore 6. Amministrazione che, tra l’altro, nell’evidenziare che la riapertura è stata fatta a norma di legge e nell’assoluto rispetto della normativa vigente e della preminente salvaguardia della pubblica incolumità, ha revocato l’ordinanza della dirigente perché “presenta profili di illegittimità connotati da eccesso di potere per contraddittorietà manifesta, incoerenza, mancata adeguatezza e proporzionalità”.
La seduta in Commissione Controllo e Garanzia
Scelta che non è andata giù all’opposizione che aveva già espresso dubbi sui movimenti di alcune figure. Oltre a preannunciare un’istanza al Prefetto di Cosenza ha convocato una seduta in “Commissione controllo e Garanzia” presieduta da Giuseppe D’Ippolito, chiedendo l’audizione della stessa dirigente Rino che ha accettato e partecipato alla seduta (verbalizzata) non avendo nulla da nascondere sotto il profilo tecnico e amministrativo. La dirigente ha però specificato che avrebbe parlato solo e soltanto della sua ordinanza e così ha fatto, sintetizzando quanto emanato nell’atto e ribadendo nuovamente che: “l’intervento di messa in sicurezza non era completato vista l’assenza dei dispositivi e strumentazione di preannuncio dei fenomeni franosi inseriti e previsti nel progetto. Per questo ha ribadito che non sussistevano le condizioni per l’apertura di via Vittorio Emanuele II ribadendo “la necessità della strumentazione per il preannuncio e il monitoraggio del fenomeno franoso classificabile come crollo, quindi con caratteristiche repentine di innesco ed evoluzione, in assenza della quale non si sarebbe conseguita la tutela della pubblica incolumità”.
La maggioranza non partecipa “la Commissione non si doveva tenere”
La maggioranza ha evidenziato che non era opportuno tenere l’audizione della Rino, perchè è in atto una contestazione disciplinare nei confronti della dirigente. Maggioranza che aveva anche chiesto di mettere ai voti la scelta di tenere l’audizione o avrebbe abbandonato la seduta, cosa che è poi avvenuta. Richiesta rispedita al mittente dall’opposizione e ritenuta inopportuna e inopinata. Il numero legale si è comunque raggiunto per la presenza di Mimmo Frammartino che ha anche preso le distanze dall’atteggiamento della maggioranza.
Caruso “nominato Modesto per superare i problemi burocratici”
Il consigliere Francesco Caruso ha sottolineato una serie di aspetti tecnici ribadendo che per tentare di superare l’empasse tecnico-amministrativo di gestione del contratti, non solo il Comune si è avvalso del subentro di figure diverse con le dimissioni del DL e la nomina di un nuovo Responsabile del Procedimento ma “chi si era opposto alle pretese dell’esecutore intimando la rescissione del contratto e aveva posto le giuste condizioni per il completamento dei lavori di messa in sicurezza e la correttezza degli atti tecnico-amministrativi è stato messo da parte. La competenza del settore è rimasta in capo all’ing. Rino che ha condotto da sempre l’intervento che era di competenza del settore Protezione Civile, ma l’incarico di Responsabile dell’intervento è stato attribuito all’ing. Modesto, nominato da poco Dirigente con incarico di fiducia da parte del Sindaco”.
Bianca Rende “grave un eventuale ingerenza della politica”
È poi intervenuta la consigliera Bianca Rende che ha definito grave un eventuale ingerenza della politica rispetto agli atti messi dai dirigenti, in quanto la legge prevede la separazione netta tra quello che è il potere amministrativo e quello politico.
Luberto “La Rino spostata dopo 12 ore. Gravissimo l’annullamento dell’ordinanza”
È intervenuto infine il consigliere di Forza Italia Francesco Luberto che ha definito ‘gravissimo’ il provvedimento di annullamento eseguito dall’Amministrazione della stessa ordinanza emessa dalla dirigente. “Non sono ammissibili nemmeno le contestazioni che l’Amministrazione fa alla dirigente parlando anche di una forma di epurazione. Stigmatizzo – ha detto Luberto – l’atteggiamento del sindaco, della giunta e della maggioranza, visto che asseconda scelte assolutamente antidemocratiche. Una dirigente emette un’ordinanza che non viene contestata, ma lei viene addirittura spostata nell’arco di 12 ore”.
“Azione meramente politica e antidemocratica”
“Questa non è una cosa che posso condividere così come la scelta della maggioranza, di abbandonare i lavori della commissione avallando queste scelte”. Luberto ha poi evidenziato che si tratta di un’azione meramente politica perché l’Amministrazione “non ha contestato nel merito l’ordinanza emessa dalla dirigente, ma si è nascosta dietro un dito sui profili di legittimità, che la dirigente Rino potesse avere nell’emanare un’ordinanza di revoca perché non più responsabile di quel settore. Non ha mai detto che che l’ingegnere ha torto quando dice che servono i sensori che non sono stati applicati con prevedeva lo stesso progetto. La revoca fatta dalla dirigente è chiara: significa che tu metti come primario il principio dell’incolumità pubblica. La caduta dei massi costituisce un pericolo serio e fondato“.