COSENZA – Ieri mattina gli studenti del liceo “Lucrezia Della Valle” di Cosenza sono scesi “in piazza” per protestare, pacificamente, contro l’assenza di gite scolastiche organizzate e uscite didattiche. Nodo cruciale anche la mancata promozione dell’orientamento all’Unical e il depotenziamento dell’indirizzo musicale e coreutico. Temi molto cari ai giovani cosentini. Problemi logistici che li ha spinti a ribellarsi contro un sistema che, a loro dire, non offre tutto quello dovrebbe.
Le proteste sono da sempre un agente di cambiamento, un’opportunità per promuovere e difendere i propri diritti e quegli degli altri, e per favorire la crescita sociale e civile della società. Quello del diritto di protestare è un tema caldo dopo le polemiche avvenute a seguito delle “manganellate scellerate” sui giovani studenti di Pisa. Sul fatto è intervenuto lo stesso Presidente della Repubblica il quale ha fatto presente al ministro dell’Interno, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”, spiega una nota dell’ufficio stampa del Quirinale.