COSENZA – Chi ha subito ipoteche su immobili adibiti ad abitazione principale per crediti inferiori a 20mila euro potrà richiederne la cancellazione.
L’ente più odiato dagli italiani non rispetta le leggi in vigore in materia di pignoramenti. A denunciare la vicenda è il tributarista Salvatore Varano da tempo in prima fila nella difesa del contribuente contro i provvedimenti illegittimi messi in campo da Equitalia Spa. Per spronare le istituzioni a far sì che la società di riscossione tributi sia vincolata al rispetto della normativa vigente Varano ha scritto una lettera aperta al ministro delle Finanze invitandolo ad intervenire tempestivamente. “On. le Sig. Ministro, mi permetto di disturbarLa per portare a Sua conoscenza un annoso problema che affligge la gente onesta. L’articolo 7 del decreto legge 70 del 2011, – scrive Varano nella missiva indirizzata a Palazzo Chigi – così come modificato dal decreto legge sulle semplificazioni di Monti (DL 16/2012), prevede che non si possa iscrivere ipoteca sugli immobili del debitore, nel caso in cui la pretesa iscritta a ruolo sia inferiore a 20.000”. E non solo. Il tributarista evidenzia che la magistratura italiana avrebbe allargato le maglie delle ingiunzioni di pagamento anche per quanto riguarda le cartelle emesse prima dell’entrata in vigore del dereto. “La corte di Cassazione – afferma Varano – ha chiarito che il divieto di iscrivere ipoteca per i crediti vantati dal Fisco di importo inferiore a 8.000 euro, deve intendersi applicabile anche in via retroattiva alle ipoteche iscritte precedentemente. La recente normativa prevede una soglia minima di 8.000 euro, al di sotto della quale gli agenti della riscossione non possono procedere ad iscrivere ipoteca sugli immobili dei debitori”. Disposizioni che l’ente di riscossione tributi pare non abbia mai applicato. Anzi. “Equitalia – spiega il tributarista – in precedenza aveva dato un’interpretazione restrittiva della formulazione del decreto sostenendo che il divieto valesse soltanto per il futuro. Equitalia quindi a seguito della sentenza della Cassazione, sarà obbligata ad operare le cancellazioni delle ipoteche richieste dai cittadini, per le iscrizioni antecedenti al decreto legge 40 del 2012. Il principio deve trovare applicazione anche per quanto riguarda il nuovo limite normativo di 20.000 euro, introdotto dal decreto fiscale Monti”.
Un principio al quale potranno appellarsi le famiglie che abbiano ingiustamente subito l’ipoteca sulla prima abitazione. “I debitori che hanno un’ipoteca iscritta su un proprio bene immobile – sostiene Varano – per un debito verso l’erario inferiore a 20.000 euro, possono presentare alla società di riscossione istanza di cancellazione dell’ipoteca a spese di Equitalia. Non sussistendo più i presupposti per il mantenimento della misura cautelare, il contribuente ha diritto di chiedere con raccomandata a/r, il riesame della sua posizione debitoria, quindi la cancellazione d’ufficio dell’iscrizione ipotecaria, con oneri di iscrizione e cancellazione a carico della società di riscossione entro 30 giorni dal ricevimento dell’istanza, nonché’ la comunicazione tempestiva della avvenuta cancellazione”. Al ministro vengono inoltre denunciati gli illeciti operati da Equitalia ai danni dei contribuenti. “Ebbene – tuona il tributarista – mi trovo numerose pratiche di clienti i quali disperati ancora si trovano con l’iscrizione ipotecaria su immobile prima casa di abitazione anche per somme inferiori addirittura agli 8mila euro. Mi chiedo, se nel potere conferitogli dal parlamento Italiano e dallo stesso Governo non possa prendere provvedimenti in merito per chiedere alle sedi di Equitalia quante siano ancora le iscrizioni ipotecarie in essere che violano la predetta legge e orientamento giurisprudenziale sancito da diverse sentenze della corte di Cassazione”. Una richiesta legittima che si spera venga accolta in tempi brevi da neoministro dell’Economia e Finanze Fabrizio Saccomanni, il presidente di Bankitalia con un piede nella Banca Centrale Europea voluto da Bersani, Monti e Berlusconi per governare la crisi italiana.