COSENZA – Un colpo di cul…atello. I salumi targati made in Italy, sono pronti per il mercato a stellestrisce.
Peccato, però, che solo i prodotti di cinque regioni, tutte del Nord (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e le Province autonome di Trento e Bolzano), finiranno sulle tavole della Grande Mela. Tra i prodotti pronti per il check-in ci sono la coppa e il culatello. Niente da fare per i salumi calabresi. la soppressata e la ‘nduja restano a casa. Il 28 maggio, infatti, negli Usa verrà infatti pubblicato il provvedimento con cui le autorità di Aphis (Animal and Plant Health Inspection Service) certificano l’indennità dalla malattia vescicolare del suino delle cinque regioni del Nord. L’esclusione dei salumi calabresi, però, non nè un oltraggio alla loro bontà, nè un’offesa alla loro prelibatezza, ma solo l’applicazione dei rigidissimi protocolli sanitari d’Oltreoceano che hanno tenuto fuori dal mercato per 15 anni l’intera produzione di salumi italiani. Ora però sarebbe interessante capire perché la Calabria non ha seguito il percorso della altre regioni, restando fuori da un affare che gli esperti del settore calcolano di 250 milioni di euro all’anno. Minimo. Una apertura alle esportazioni che sarebbe una vera e propria boccata di ossigeno per l’asfittica economia calabrese. Sarà per la prossima volta, sperando in un colpo di ….