COSENZA – Un Comune ecosostenibile? Si spera senza inceneritore.
Ieri sera il primo cittadino della cità bruzia ha firmato un protocollo d’intesa con il ministro dell’Ambiente Clini per la gestione dei rifiuti. Un accordo che lascia perplessi. Il ministro fervido sostenitore di inceneritori ed impianti nucleari parla di riduzione dell’impatto climatico con Occhiuto elogiando le sue scelte. Forse una redenzione in zona Cesarini. Il documento siglato chiamato ‘Accordo Carbon’ mira alla promozione di progetti comuni finalizzati all’analisi, riduzione e neutralizzazione dell’impatto sul clima del Comune di Cosenza con l’obiettivo di realizzare un modello di “Comune Sostenibile”. Il primo passo da compiere come da protocollo sarà stilare una mappatura delle emissioni di anidride carbonica in città di concerto con il ministero e attivare progetti volti alla sua riduzione. Come? Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha già annunciato qualche giorno fa l’imminente realizzazione di un impianto di selezione e riciclo dei rifiuti. “La strada indicata dal sindaco e’ la strada giusta – ha detto il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ieri sera a Cosenza, parlando con l’Agi – perche’ e’ la soluzione ad un problema ambientale e portera’ anche un vantaggio economico alla collettivita’. E’ il modo attraverso il quale il rifiuto diventa una risorsa – ha detto ancora Clini – e cosi’ si fa in modo che non diventi un costo o magari un’opportunita’ per la malavita organizzata”. I rifiuti trasformati in risorse potrebbero però celare l’incubo dell’inceneritore, come sta già avvenendo nel Comune di Rende. Per ora ci si limita, per fortuna, a parlare di gas serra. Un’iniziativa della durata di un anno che porterà verosimilmente al miglioramento della qualità dell’aria. Nel documento vengono descritte le varie fasi di realizzazione del progetto. “il presente programma di lavoro prevede: a. la messa a punto della metodologia per il calcolo dell’impronta di carbonio (carbon footprint), secondo protocolli internazionalmente riconosciuti, relativa al Comune di Cosenza, con predisposizione dell’inventario dei gas serra emessi per ogni settore di attività oggetto dell’analisi; b. l’individuazione degli interventi, economicamente efficienti, finalizzati alla riduzione delle emissioni dei diversi settori di attività oggetto del calcolo dell’impronta di carbonio; c. la definizione di un sistema di gestione delle emissioni nel territorio mirato alla riduzione della carbon footprint dello stesso; d. una valutazione delle restanti emissioni e individuazione delle possibili azioni per la neutralizzazione delle stesse; e. lo sviluppo, sulla base di quanto definito nei punti precedenti, di un modello di riferimento “Comune sostenibile” che sia replicabile per le altre realtà comunali italiane”. La realizzabilità della riduzione delle emissioni sarà, recita il protocollo,”compatibile con una gestione sostenibile del territorio. Le misure di riduzione inoltre possono essere integrate dalle misure per la neutralizzazione delle emissioni (carbon neutrality), realizzabili attraverso attività che mirano a compensare le emissioni con misure equivalenti volte a ridurle in contesti economicamente più efficienti o più spendibili in termini di immagine (es. piantumazione alberi, produzione di energia rinnovabile, etc.)”. Nessuna parola è stata spesa, nel parlare dei rifiuti, dell’intento del Comune di Rende dell’implementazione di un inceneritore in contrada Lecco. Un progetto di cui si parla poco. Anzi. Pare che gli amministratori rendesi siano coesi nell’occultare qualsiasi avanzamento del processo decisionale per la costruzione dell’impianto così come è avvenuto nell’ultima conferenza dei servizi sulla trasformazione dell’ex Legnochimica, cui atti sembrerebbero quasi ‘secretati’.