COSENZA – Quando la tranquillità va in fumo. Il vicedirettore generale della Banca Centro Calabria, ex Bcc di Rende,
si ritrova per la seconda volta, vittima di un inquietante messaggio intimidatorio. In pochi mesi, infatti, due auto, esattamente due Freemont Fiat, gli sono stati dati alle fiamme. Il primo episodio si verificò, la sera del 7 dicembre scorso, mentre l’auto era parcheggiata nei pressi della sede della Banca, dalle parti del ponte di Campagnano. L’altro inquietante episodio, risale, invece, a qualche settimana fa. Solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco, del comando provinciale di Cosenza, ha evitato che l’incendio avesse conseguenze più pericolose, considerato che l’auto, andata in fiamme, era all’interno di un garage. Sia nel primo che nel secondo episodio, per gli inquirenti (su entrambi i casi indagano gli agenti della squadra Volante, coordinati dal commissario Giuliana Ferrara, in collaborazione con i detective della squadra Mobile, diretti dal commissario Antonio Miglietta, e gli specialisti della scientifica, agli ordini del responsabile Agostino Guarnieri, ndr) hanno pochi dubbi: entrambi i roghi, infatti, sono di natura sospetta. Il funzionario di banca, ascoltato a lungo dagli inquirenti, non ha saputo fornire agli inquirenti, indicazioni utili sull’accaduto e , soprattutto, su un movente. Le indagini spaziano a 360 gradi, senza escludere alcuna pista, si va dall’attività lavorativa all’ambito privato. Il fascicolo sull’atto criminoso in questione è sul tavolo del sostituto procuratore Maria Francesca Cerchiara, titolare dell’inchiesta.