Dopo la calura estiva le famiglie temono l’arrivo dell’inverno. Il sindaco rassicura: ”Stiamo cercando una soluzione”.
COSENZA – Da Giugno quattrocento persone vivono nelle tende allestite dal Comune di Cosenza nell’area della stazione di Vaglio Lise che, costruita negli anni ’80, sarebbe dovuta diventare la nuova autostazione. In ogni struttura in media vivono dieci persone. Tre famiglie costrette a spartirsi tendoni che misurano circa quindici metri quadrati. ”In uno spazio piccolissimo – dice una signora – devo conservare il cibo, con i vestiti, la biancheria e le cose che vendo quando vado a lavorare. Perchè, va detto, anche noi lavoriamo”. Prima, nel campo lungo il Crati in cui sorgevano le baracche sgomberate, ogni nucleo familiare aveva la propria casetta ed i propri fornelli. Ora devono condividere spazi, elettricità, docce, lavabi e fornelli.
”Qui se non soffochi dal caldo, tremi per il freddo”. Così una giovane ragazza che vive nell’area allestita alle spalle di via Popilia descrive la vita all’interno della tendopoli. Un terzo del campo, quello che affaccia dal lato della statale combatte quotidianamente con i topi che pare entrino nelle tende dai buchi che si sono formati in soli due mesi. Anche l’acqua piovana pare non dar tregua ad alcune famiglie rom che denunciano il puntuale allagamento delle strutture ad ogni acquazzone. ”’In queste condizioni – spiega un signore con in braccio una bimba di due anni – non possiamo resistere a lungo. Arriverà il freddo e sarà sempre peggio. Tutti qui preferivano stare al campo vicino al fiume”. ”L’acqua c’è – fanno vedere dei giovani – manca solo due o tre ore al giorno. Il gas invece no, hanno montato i tubi, ma non arriva”. Nei giorni più caldi all’interno dei nuovi ‘alloggi’ la colonnina di mercurio quest’estate pare abbia raggiunto spesso i 50°. Per dare soccorso e monitorare lo stato di salute dei residenti ogni giorno per circa due ore un’ambulanza sosta davanti alla tendopoli, mentre nella stazione pare che la presenza dei rom non sia percepita dai viaggiatori.
”Lo sgombero era necessario – afferma il sindaco Occhiuto – abbiamo già visto a Rossano cosa può succedere con un’alluvione a chi vive in zone a rischio idrogeologico. Le loro condizioni di vita sicuramente oggi sono migliori di quelle che erano prima nelle baracche lungo il fiume. Da qui a breve faremo in modo che le famiglie siano trasferite. Si tratta di una soluzione temporanea per scongiurare i pericoli a cui erano esposti per le potenziali esondazioni del Crati. I disastri vanno prevenuti e così abbiamo fatto. Stiamo cercando con loro soluzioni affinché le famiglie per conto proprio trovino delle abitazioni consone in collaborazione con i servizi sociali. Ognuno ha un problema e un reddito diverso quindi vanno valutate le situazioni caso per caso”. Intanto in segno di protesta i rom della tendopoli annunciano che venerdì pomeriggio scenderanno in piazza al fianco dei migranti. ”Siamo cosentini anche noi – afferma una donna di mezza età – viviamo qua da sempre e da oltre dodici anni abbiamo la cittadinanza. Siamo di Cosenza al 100% non possiamo essere trattati come animali”.
Di seguito le foto del campo allestito a Vaglio Lise e quelle delle baracche sgomberate lo scorso Giugno
TENDOPOLI STAZIONE VAGLIO LISE
BARACCHE DEMOLITE LUNGO IL CRATI