COSENZA – Dinnanzi al giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Cosenza- dott.ssa M. Gallo, si è concluso il processo che vedeva imputato il dott. Paolo Gallo, per falso in relazione ad una serie di quietanze liberatorie apparentemente rilasciate dai soggetti creditori di assegni tratti dall’ex Banca di Credito Cooperativo di Cosenza.
Il processo, incardinatosi nel lontano 2016 presso il Tribunale di Catanzaro, tornò per competenza territoriale al Tribunale di Cosenza a seguito di questione di incompetenza formulata dai difensori del Gallo ed accolta dal G.U.P. presso il Tribunale di Catanzaro. Nel corso dell’Udienza Preliminare, su istanza dei difensori, sono stati escussi in qualità di testimoni sia i clienti firmatari delle quietanze false che i soggetti liberati.
In un caso, un soggetto liberato, ha ammesso di aver falsificato lui la firma apposta sulla liberatoria, scagionando i funzionari dell’ex Banca di Credito Cooperativo di Cosenza dagli addebiti contestati. L’attività istruttoria, infatti, ha provato che i funzionari non avevano alcun interesse nella predisposizione di una quietanza liberatoria falsa e nessuna facoltà o potere di controllo in relazione alle firme apposte sulle quietanze.I beneficiari della falsificazione erano esclusivamente i soggetti liberati che grazie alla quietanza liberatoria vedevano estinto il proprio debito, non potendosi configurare alcuna condotta illecita nell’attività dei funzionari della Banca che si erano limitati a ricevere un documento già predisposto da altri. Il processo ha dunque accertato la totale estraneità dei funzionari dalla condotta di falsificazione ed il G.U.P. presso il Tribunale di Cosenza, a seguito della discussione degli avvocati Riccardo Maria Panno ed Evis Sema, ha emesso sentenza di non luogo a procedere per non aver commesso il fatto nei confronti del dott. P. Gallo.