COSENZA – La bevanda la “offre” la mala. Un nuovo inquietante messaggio intimidatorio, terrorizza gli esercenti cittadini. L’epicentro della “bussata” è nel cuore del centro storico. Esattamente, davanti la porta
d’ingresso del locale “I tredici canali”. Una bottiglia, piena di benzina e con un fazzoletto sporgente, intriso di liquido infiammabile, lasciato come miccia del’avvertimento, è stata depositata come segnale dai “postini” del racket. Un invito a pagare, un vademecum per ricordare al titolare del locale di via Liceo che, in città, tutti devono pagare, senza se e senza ma. Anche in tempi di crisi, i fantasmi dell’Antistato, non s’interessano delle difficoltà economiche: la bacinella dei clan deve essere riempita. Ad accorgersi dell’accaduto e a segnalarlo al 113 è stato il titolare del locale. Gli agenti della squadra Volante, coordinati dal vicequestore Gerardo Di Nunno, giunti sul posto hanno avviato gli accertamenti investigativi, così come i detective della Mobile, diretti dal commissario capo Antonio Miglietta hanno ascoltato il proprietario del locale. Il “rosario” delle risposte offerte dall’imprenditore è quello classico: nessuna minaccia, nessuna richiesta estorsiva, nessun movente plausibile. Niente di niente. Sul posto anche gli esperti della Scientifica che hanno analizzato la scena del crimine, repertando il materiale rinvenuto e sottoponendolo sotto la lente d’ingrandimento dei loro macchinari. Visto il silenzio degli imprenditori minacciati, a dire qualcosa in più sull’accaduto potrebbe essere proprio il materiale sequestrato. Una dettagliata informativa sull’accaduto è stata trasmessa al procuratore capo della Repubblica Dario Granieri. Il fascicolo è ora nelle mani del pm Antonio Bruno Tridico che ha aperto un’inchiesta contro ignoti.