Discariche da riaprire per evitare che la Calabria affondi nei rifiuti

Da Cosenza a Reggio Calabria, ecco dove verrà smaltita la spazzatura dei calabresi

 

CASTROLIBERO (CS) – La Calabria potrebbe essere a breve sommersa dai rifiuti. Le gare per conferire fuori regione la spazzatura dei calabresi non sono andate a buon fine. Nessuno vuole accogliere il pattume ‘made in Calabria’ di cui solo gli scarti di lavorazione sono stati quantificati in almeno 920 tonnellate giornaliere. L’unica discarica extraregionale che aveva manifestato la propria disponibilità era quella di Peccioli in Toscana che ha poi rifiutato il ‘business’ per lo smaltimento perché il materiale da abbancare è qualificato giuridicamente come ‘rifiuti speciali’. Allo stesso tempo si fatica ad individuare i siti in cui realizzare nuove discariche e l’ecodistretto con bioraffineria (uno per provincia) per la forte opposizione delle popolazioni residenti. Per sopperire all’emergenza la Regione Calabria Venerdì 7 Settembre ha emesso un’ordinanza contingibile ed urgente per evitare l’accumulo di cataste di immondizia in strada con gravi ripercussioni sul decoro urbano, l’igiene e sanità pubblica.

 

Sostituendosi, di fatto, alle 5 ATO (Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia) costituite dai Comuni di ciascuna provincia ha imposto, dopo aver incassato il parere favorevole dei presidenti, le modalità con cui dovrà essere gestita l’emergenza riaprendo anche discariche chiuse da tempo e chiedendo di risolvere criticità ambientali che avvelenano i territori da lustri. Negli ultimi trenta anni infatti l’inerzia ha caratterizzato le politiche in tema di gestione dei rifiuti in Calabria. Il tutto a vantaggio dei privati che oggi hanno ‘chiuso i cancelli’, affermando di aver quasi esaurito lo spazio a disposizione. Protagonista la Sovreco di Raffaele Vrenna che con l’impianto di località Columbra a Crotone, ad oggi l’unica discarica operativa presente sul territorio regionale, ha finora sopperito all’emergenza fino alla riduzione dei flussi in entrata annunciata il 19 agosto. Le proteste degli agricoltori a Cassano hanno determinato un parziale blocco dei conferimenti. Una situazione che l’Ato Cosenza sta tentando di risolvere oggi pomeriggio nel corso di una riunione Prefettura durante la quale si è già deciso di ridurre il numero di tonnellate da abbancare a Cassano allo Ionio.

 

PROVINCIA DI COSENZA

E’ stato autorizzato d’urgenza lo sversamento nella discarica di Cassano allo Ionio per i prossimi sette mesi con il sovralzo della buca che consentirà di ospitare ulteriori 30mila metri cubi di rifiuti (che si aggiungono agli esistenti 150mila metri cubi) e la realizzazione di una nuova buca da 120mila metri cubi in attesa che il progetto venga approvato. Entro le prossime due settimane il Consorzio Valle Crati dovrà presentare il progetto per riaprire immediatamente ed ampliare di 30mila metri cubi la discarica in località Vetrano di San Giovanni in Fiore colpita da una frana e mai del tutto messa in sicurezza se non attraverso una parziale impermeabilizzazione. Nel frattempo il Comune di Castrolibero dovrà presentare richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale per consentire ‘’in tempi contenuti’’ di riaprire e sversare nella discarica tra il Liceo Valentini e il quartiere Evergreen. Un progetto a cui si è detto contrario il sindaco di Castrolibero Giovanni Greco il quale è disposto ad accogliere 65mila metri cubi di ‘umido’, scarti di lavorazione del compost, ma non rifiuti tal quale. Quello che Greco chiama ‘terriccio’, a suo dire, consentirebbe di eseguire il capping della discarica avviandola alla definitiva chiusura. La Regione Calabria infine impone la riapertura della discarica di Campolescia a Castrovillari cui volumetria di 20mila metri cubi non è stata mai utilizzata a seguito di diverse denunce e procedimenti giudiziari. Entro i prossimi 15 giorni l’assemblea dei sindaci ,che si riunirà Lunedì 16 Settembre, dovrà indicare il Comune in cui realizzare l’ecodistretto in cui trattare i rifiuti dell’intera provincia e la discarica pubblica. Nel Comune di Corigliano Rossano l’impianto di Bucita potrebbe, anche se non è ancora stata indetta una gara, essere riconvertito ed utilizzato per la produzione di compost e biometano.

 

PROVINCIA DI CATANZARO

Verrà realizzata in località Stretto di Lamezia Terme una prima vasca della nuova discarica e il sovralzo di quella esistente per un totale di 150mila metri cubi in attesa del dissequestro dell’area dove il 28 agosto 2019 i Carabinieri del NOE hanno apposto i sigilli (i conferimenti erano iniziati il 14 agosto) dopo aver rilevato gravi criticità e danni all’ambiente circostante. Per la stessa zona dovrà essere presentato nei prossimi 15 giorni il progetto per la costruzione di una terza vasca da 60.000 metri cubi. E’ previsto l’ampliamento della discarica di Alli finanziato con 7 milioni di euro del fondo tutela e risanamento ambientale della Regione Calabria. Sempre ad Alli si paventa la realizzazione dell’ecodistretto entro la fine del 2021, mentre sono stati pianificati sopralluoghi della Daneco per la riapertura della discarica di Pianopoli cui conferimenti sono stati sospesi nel 2015 per i superamenti delle Concentrazioni Soglie di Contaminazione nelle acque sotterranee e in cui si intende usare la volumetria residua di 40.000 metri cubi.

 

PROVINCIA DI CROTONE

La società Sovreco di Raffaele Vrenna è autorizzata ad ampliare l’impianto, progetto bloccato a causa delle acque superficiali che ‘naturalmente’ si sarebbero infiltrate nella discarica ed oggi rispolverato consentendo la realizzazione di un sovralzo che permetterà di abbancare 2 milioni e 600mila metri cubi di rifiuti in località Columbra. Nella discarica esistente inoltre si potrà conferire fino al 30 giugno 2020 per il raggiungimento della volumetria di 120mila tonnellate di rifiuti eseguendo ‘’eventuali opere accessorie volte anche ad assicurare la corretta regimentazione delle acque meteoriche e dilavamento”. Concordando il prezzo che i calabresi dovranno pagare per poter sversare in località Columbra si potrà far fronte al blocco dei conferimenti nella discarica di Lamezia sottoposta a sequestro. Crotone è l’unica provincia in cui è stata approvata la realizzazione di un ecodistretto che non sarà pubblico, ma frutto di un partenariato tra pubblico o privato.

 

PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA

L’ecodistretto e la discarica di servizio verranno realizzato nel Comune di Siderno in località San Leo con una piattaforma distaccata in località Sambatello di Reggio Calabria da realizzare attraverso la riconversione dell’impianto esistente. A Gioia Tauro sarà invece costruito un nuovo impianto di inertizzazione delle scorie e ceneri del termovalorizzatore. La discarica di Melicuccà chiusa due giorni dopo essere entrata in funzione a causa di un presunto inquinamento ambientale consente di abbancare 400mila metri cubi di rifiuti. Il procedimento è stato archiviato e sono stati stanziati 16 milioni di euro affinché rientri in funzione. Disposta l’apertura e messa in sicurezza anche della discarica di Motta San Giovanni che consentirà di abbancare 500mila metri cubi di rifiuti.

 

PROVINCIA DI VIBO VALENTIA

L’ecodistretto e la discarica di servizio verranno realizzato nel Comune di Sant’Onofrio.

 

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