Il comitato Piazza Piccola si stringe attorno alla famiglia che ha ricevuto l’ordine di evacuazione dall’abitazione nel centro storico di Cosenza
COSENZA – “Un altro crollo nel centro storico. Oggi è toccato alla zona Santa Lucia. A venire giù è stata una grossa fioriera e pezzi di balcone. La fortuna ha voluto che a quell’ora non passasse nessuno, fortunatamente nemmeno i bambini che frequentano il doposcuola e vivono nel quartiere. Domani uscirà un nostro comunicato dove spieghiamo la nostra visione e le nostre considerazioni sullo stato d’avanzamento dei fondi Cipe. Pensare di investire solo sul pubblico già restaurato e sulla cultura, evitando di intervenire su casi come questo, significa mettere a rischio la vita anche di chi dovrà usufruire di questi spazi e di chi vuole visitarli. Si deve partire dalla base, e la base è eliminare queste situazioni ed ogni rischio per l’incolumità pubblica”. A scrivere è il comitato piazza Piccola
“Così, anche oggi un altro palazzo è stato sgomberato e messo sotto sequestro per motivi di sicurezza. È questo il triste destino che tocca al centro storico? 90 milioni di cultura fra macerie, pericoli e degrado?
Dopo il crollo siamo andati a trovare la famiglia che ha ricevuto l’ obbligo di evacuazione. Innanzitutto ci preme sottolineare la grande forza e dignità della signora Elvira e di sua madre, che fra mille difficoltà non ha rinunciato a lottare per mandare avanti la sua famiglia e resistere in un luogo, si dimenticato, ma che rappresenta la propria vita e un valore affettivo inestimabile. Vogliamo far comprendere agli enti preposti che si tratta di una situazione di grave fragilità, essendo tutti e 3 i componenti del nucleo familiare portatori di disabilità grave. Chiediamo quindi che il caso venga trattato con estrema celerità e delicatezza. Si sta rivendicando una dignità personale che in un paese civile non può essere calpestata.
Non è possibile che per colpa di proprietari terzi, ad andarci di mezzo è ancora una volta chi decide di continuare a vivere nel centro storico. Abbandonare la casa, oltre ad una questione affettiva, rappresenta per questa famiglia una seria preoccupazione, correndo il rischio di ritrovarsela occupata o di non poter accedere per anni. Paure che continuano ad essere alimentate anche da una politica di integrazione praticamente inesistente, che ha creato situazioni al limite, marginali, alzando muri invece di costruire ponti, facendo accrescere e mettendo il risalto le diversità esclusivamente negative.
Ci chiediamo se il palazzo a rischio sia pubblico o privato?
Chiediamo che venga ristabilita la normalità in questa parte di quartiere.
Chiediamo un incontro con l’amministrazione, dove si possa affrontare la questione in modo serio e professionale, ricevendo le dovute garanzie, tali da rasserenare la famiglia.
La sistemazione temporanea in un hotel non è una strada praticabile, per una serie di motivi che chiediamo vengano ascoltati presto e con riservo.
Il nostro è un appello rivolto al sindaco, all’amministrazione e al consiglio comunale tutto, di aprire le porte del comune al più presto e trovare insieme una soluzione al problema senza dover esasperare i toni e le azioni.
Comitato Piazza Piccola
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