L’opera architettonica, seconda per grandezza solo a quella di Milano è intitolata all’astronomo cosentino Giovan Battista Amico. Nel planetario la migliore tecnologia per proiettare nella grande cupola di 15 metri, fino a 4.000 tra stelle e corpi celesti in movimento su tutta la volta celeste
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COSENZA – Una struttura architettonica contemporanea adagiata sulle sponde del fiume Crati a due passi dal ponte di Calatrava, intitolata all’astronomo cosentino Giovan Battista Amico grande pioniere dell’astronomia moderna. Una grande “sala delle scienza” mette a disposizione 113 poltrone basculanti e roteanti sistemate all’interno di una cupola semisferica interna del diametro di 15 metri attrezzata con un proiettore ottico Starmaster ZMP della Zeiss ultra-tecnologico, capace di proiettare sulla volta celeste perfettamente riprodotta, fino a 4000 immagini di pianeti, stelle, nebulose, satelliti, costellazioni e corpi celesti, compresi i loro movimenti e la posizione nel tempo e nello spazio con lo scorrere delle ore, dei giorni, degli anni, dei secoli e addirittura dei millenni.
Alla presenza del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, con la madrina d’eccezione l’astrofisica cosentina Sandra Savaglio e la presenza di centinaia di cittadini domani sarà inaugurata una delle opere più imponenti del meridione: il planetario, secondo per dimensioni solo a quello di Milano, ma il più tecnologicamente avanzato di tutta Italia. Una serie di conferenze scientifiche e di “lectio magistralis” già programmate in questo mese di aprile, di fatto anticipano l’apertura a pieno regime per il pubblico che avverrà dal prossimo mese di giugno. Da settembre saranno poi coinvolte anche tutte le scolaresche. La piazza antistante il planetario Giovan Battista Amico, invece, prenderà invece il nome dell’astrofisico, cosmologo, fisico e matematico britannico Stephen Hawking recentemente scomparso.
Il simulatore del cielo: una visione mozzafiato
A disposizione dei visitatori quanto di più avanzato esista attualmente in Italia e sicuramente all’avanguardia in Europa e nel mondo. Lo Starmaster in altissima definizione, con rotazione azimutale integrata, rende i corpi celesti proiettati nella volta artificiale estremamente luminosi e brillanti. Sarà integrato da altri 6 proiettori digitali a fibre ottiche per pianeti che possono funzionare singolarmente o sincronia tra di loro. Lo spettatore potrà così vivere un’esperienza straordinaria e totalmente immersiva. Un viaggio mozzafiato nello spazio infinito dove ammirare eclissi solari e lunari, la “scintillazione” di tutte le stelle con colori singoli e tutte le costellazioni, scoprire la Via Lattea, le galassie, ammassi e moti stellari, visitare tutti i pianeti (anche i nani) e le novae. Infine vi sono dei motori che permettono al proiettore di ruotare attorno a diversi assi: in questo modo il Planetario può simulare il moto orario della volta celeste, il moto annuo del Sole attraverso le costellazioni nonché l’effetto della “precessione degli Equinozi”, facendo trascorrere in pochi minuti molte migliaia di anni.
Controllo computerizzato
Grazie al controllo computerizzato in futuro potranno essere simulati anche il Gegenschein (il chiarore diffuso visibile in una zona di cielo nella direzione esattamente opposta al Sole), il famoso sole di mezzanotte (particolare fenomeno osservabile esclusivamente nelle regioni oltre il circolo polare) e le orbite satellitari. Senza dimenticarsi della Luna nella quale saranno visibili tutti i più piccoli dettagli della sua superficie, la posizione esatta e le congiunzioni planetarie. Il proiettore può simulare anche il movimento diurno e il cielo alle varie latitudini e sposarsi avanti e indietro nel tempo, così che lo spettatore possa vedere il sorgere e il tramontare degli astri in qualsiasi parte della Terra… dal polo nord fino all’equatore. Le proiezioni illustrano i fenomeni con il massimo grado tecnologicamente possibile di naturalezza ed esattezza. Oltre alla rappresentazione dei corpi celesti naturali e i loro movimenti, si riproducono le linee di coordinate astronomiche, marcature e scale, mediante il sistema di planetario, nonché i disegni delle costellazioni.
Il grande cubo e il museo delle scienze
Tutta la struttura esterna ha la forma di cubo dominata da grandi e luminose finestre. Oltre a inglobare la cupola con la sala di proiezione, permette di accedere al “museo delle scienze”. Sul soffitto, a quasi 15 metri di altezza, i modelli colorati di tutti i pianeti del sistema solare. Nel museo sono presenti tabelle informative sui pianeti e nel tempo saranno presenti anche diversi monitor che visualizzeranno informazioni astronomiche e scientifiche.
Ed è proprio questa la caratteristiche più importante del planetario: offrire allo spettatore un’interazione multimediale con quello che ha appena visto, con un’infinita possibilità divulgativa di notizie e informazioni con una didattica totalmente interattiva. Questo grazie alla collaborazione con l’Università della Calabria e di figure di assoluto rilievo nel campo della fisica e dell’astronomia come il professor Vincenzo Carbone (Direttore del dipartimento di Fisica all’UNICAL), la prof.ssa Angela Misiano (responsabile scientifico del planetario Pythagoras di Reggio Calabria), l’astrofisico Francesco Piperno, la prof.ssa Manuela Zoccali (direttore dell’Istituto de Astrofisica a Santiago del Cile) e i professori dell’UNICAL Sandra Savaglio, Gaetano Zimbardo e Francesco Plastina.
FOTOGALLERY MARCO BELMONTE: Il Planetario di Cosenza Giovan Battista Amico