Cosenza, “Appalti Spezzatino”: nove rinvii a giudizio

Imputati prosciolti per 15 dei 25 capi di imputazione che riguardano le ipotesi di corruzione, falso e abusi d’ufficio per lavori affidati dal comune di Cosenza a presunte ditte “amiche”

 

 

COSENZA – “I capi di imputazione, 25, riguardano ipotesi di corruzione falso e abusi d’ufficio. Si tratta di lavori dati sempre alle solite imprese, quindi conferimento di incarico con violazione del principio di trasparenza, di rotazione delle imprese, di non frazionamento dei lavori, Gli affidamenti venivano dati in base alla scelta dei dirigenti agli imprenditori individuati dal dirigente per importi che apparivano essere inferiore ai 40 mila euro che consentiva l’affidamento diretto, a seguito di un frazionamento che preso nel loro complesso avrebbero raggiunto somme più elevate con la necessità di eseguire procedure diverse“. Queste furono le parole del Procuratore capo della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo nel novembre del 2017 quando scattò l’operazione “Appalti Spezzatino”, durante la conferenza stampa.

Questa mattina il Gup ha rinviato a Giudizio Arturo Mario Bartucci, Francesco Amendola, Pecoraro Carlo, Francesco Rubino, Antonio Amato, Michele Fernandez, Francesca Filice, Pasquale Perri, Giuseppe Sasso per dieci dei venticinque iniziali capi di imputazione. Per i restanti il Giudice ha ritenuto di dichiarare il non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste per i capi di imputazione: 2, 3, 11, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 e 24 Pecoraro Carlo; Capo 8 imputati Arturo Mario Bartucci, Francesco Amendola; capo 11 Antonio Amato; capo 14 e 15 Renato Cerzosimo e Francesca Filice; capo 16, 18, 22 Pasquale Perri; capo 17, 19, 2, 22 Renato Cerzosimo; capo 19 e 20 Pietro Mazzuca. L’ing Pecoraro è stato prosciolto da 11 capi d’imputazione

Sembra che il processo inizierà con un’accusa smembrata così come sarebbero stati per gli inquirenti gli appalti concessi dagli imputati alle ditte. All’epoca dei fatti furono disposte misure interdittive per Arturo Bartucci (il dirigente del Comune di Cosenza all’epoca dei fatti fu decisa dal gip anche l’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi); Carlo Pecoraro (anche per lui interdizione dai pubblici uffici, ma per tre mesi); Francesco Amendola titolare della CMT, azienda che avrebbe fornito mezzi tra cui ruspe e camion al Comune per i lavori (divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per sei mesi). Le misure interdittive furono poi revocate dopo circa sei mesi.

Nel corso dell’indagine, scaturita anche dall’esposto del senatore M5S Nicola Morra, le fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria di Cosenza analizzarono oltre 5 mila determine dirigenziali. Tra gli appalti finiti nel mirino degli inquirenti anche quelli relativi al canile e alle luminarie. L’importo complessivo dei lavori contestati, tra il 2012 al 2015, è pari a oltre 2 milioni di euro.

Gli inquirenti rilevarono durante l’indagine gli anni dal 2012 al 2015. L’attività di indagine si concentrò principalmente sui lavori affidati con il sistema del cottimo fiduciario dal Comune di Cosenza ad un numero ristretto di imprese, senza il rispetto dei principi di rotazione e di trasparenza; affidamento dei lavori, molto spesso al di sotto dei 40.000 euro, ad un numero ristretto di operatori economici, anche in violazione del divieto di frazionamento.
Nel maggio del 2016 secondo gli inquirenti dall’analisi della documentazione acquisita sarebbe emerso che Bartucci dirigente di settore aveva emesso tra gennaio 2013 e novembre 2016 14 determina dirigenziali di liquidazioni compensi in favore della ditta Amendola: 67 mila euro circa complessivi per bonifica ambientale Crati presso villaggio Rom; 33 mila euro per il ripristino del canile di Donnici; 66mila euro complessivi demolizione fabbricato via Bombini; 9 mila euro sgombero strade cittadine; 21 mila euro sistemazione esterne canile comunale. Secondo le indagini delle fiamme gialle attraverso le intercettazioni si sarebbe realizzato che Bartucci avesse tratto profitto “mercanteggiando sulla propria funzione è sfruttando la propria influenza per trarre utilità personali a vantaggio proprio e dei propri familiari grazie all’imprenditore, dal quale lucrava continui favori gratuiti consistenti in lavori da eseguire presso l abitazione della figlia con tinteggiatura, allacciamenti utenze delle forniture, predisposizione cucina e assemblamento del mobilio.

Sempre secondo gli inquirenti, in una conversazione tra l imprenditore e una dipendente comunale per gli inquirenti sarebbero inequivocabile le richieste di favori gratuiti per agevolazioni personali.  Carlo Pecoraro e Domenico Cucunato (deceduto) avrebbero attestato falsamente la somma urgenza per i lavori da affidare alla media Labor in fatto di illuminazioni. La maggior parte degli importi raggiungono i 40mila euro dal 2012 al 2015. Nel 2012 cinque delibere per un valore di 125 mila euro. Nel 2013 cinque delibere per un importo di 181 mila euro.

CANILE DI DONNICI

Domenico Cucunato (deceduto) avrebbe favorito gli imprenditori Amendola, e Francesco e Vincenzo Rubino nel frazionamento degli importi di affidamento dei lavori attinenti al canile di Donnici procurando un ingiusto profitto e vantaggio patrimoniale di circa 140mila euro. 28 mila euro per Amendola; 36 mila per Vincenzo Rubino; 71 mila per Francesco Rubino. Queste sono solo alcune delle determine a favore degli imprenditori per i lavori eseguiti nel canile.

LAVORI ESEGUITI NEL CIMITERO DI COSENZA

Ad essere rei di favoritismi dalle carte si evincerebbero Pecoraro e Pastore nei confronti della ditta Amato. Altro appalto contestato nell’affidamento frazionato è per i lavori di manutenzione presso il Tribunale di Cosenza, Giudice di pace. Lavori eseguiti nel 202 dalla ditta francesca Filice per un ammontare di 244 mila euro.
Lavori di manutenzione e ristrutturazione dei locali siti in via Rivocati, palazzo Secreti. Questa volta ad avere autorizzato è Cucunato nei confronti di Vincenzo Rubino per la somma di 70 mila euro.
Lavori di realizzazione di opere primarie di urbanizzazione a vagliolise. Cerzosimo e Cucunato (deceduto) avrebbero favorito la ditta Filice per 80 mila euro. Lavori di manutenzone straordinaria della rete idrica comunale affidati da Pecoraro alla ditta Perri per un importo di 105 mila euro e successivamente per l’importo di 98 mila euro alla ditta Mandarino questa volta Pecoraro avrebbe affidato i lavori insieme a Cerzosimo. Per l adduttrice Merone Cerzosimo e Pecoraro scelgono nel 2014 la Edil Perri e Mazzuca. Per insieme lavori di manutenzione straordinaria sulla rete fognaria del centro storico e nell’hinterland Cerzosimo e Pecoraro nel 2014 e 2015 affidano sempre a Mazzuca e Mandarino. Nel 2012 e 2015 alla Edil Perri. A Rubino Vincenzo nel 2014 da Pecoraro vengono affidati i lavori di abbattimento di barriere architettoniche presso strutture comunali e cittadine e realizzazioni di rampe e scivoli ore lavori avorio somma di circa 83 mila euro. Per 80 mila euro nel 2012 Fernandez e Cucunato (deceduto) scelgono Amendola per insieme ripristino della strada Badessa in localita’ Donnici.

Oggi il non luogo a procedere per 15 capi di imputazione, il proscioglimento degli imputati significa che erano azioni lecite che non hanno proposto reato. Adesso il collegio difensivo dovrà dimostrare che anche i restanti dieci capi d’imputazione siano accuse residue e formali.

Nel collegio difensivo gli avvocati Franz Caruso, Marcello Manna, Giuseppe Manna, Franco Locco, Nicola Carratelli, Vincenzo Adamo, Pierpaolo Principato, Marco Facciolla, Ruggero Pio Micieli, Antonio Sorrentino, Attilio Santiago, Roberto Romei

 

I CAPI DI IMPUTAZIONE DEL RINVIO A GIUDIZIO

1) Arturo Mario Bartucci – Francesco Amendola in concorso tra loro in qualità di Rup nonchè dirigente di settore presso il comune di Cosenza per avere ricevuto indebitamente per sé o comunque per favorire appartenenti alla propria famiglia, utilità consistite in lavori compiuti all’interno dell’immobile in uso alla figlia e al convivente della stessa da parte di Francesco Amendola rappresentante della impresa CMT, a favore del quale Bartucci redigeva determinazioni e assegnava lavori pubblici con determine redatte nell’esercizio delle proprie funzioni e parimenti provvedeva alla liquidazione dello stesso in Cosenza nel mese di maggio del 2016

4 – 5 – 6) Carlo Pecoraro nella doppia veste di Rup e direttore di dipartimento operava un frazionamento degli importi aventi ad oggetto illuminazioni di strade cittadine in occasioni di festeggiamenti per l’anno 2014 e servizi di illuminazione artistica per la festa patronale concessi alla ditta Med Labor procurando l’ingiusto vantaggio patrimoniale pari alle somme di  101.925,50, 153.784,21 euro e di 125.050 euro in Cosenza nei periodi del 13 giugno 2013; dal 17 marzo al 18 giugno 2014;  del 18 marzo 2015

7) Francesco Amendola – Francesco Rubino operato il frazionamento degli importi per l’affidamento dei lavori attinenti al canile di Donnici, procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale pari alla somma di 27.654,92 per Francesco Amendola rappresentante CMT, 70.664,43 Francesco Rubino rappresentante della Effabi srl in Cosenza il 28 marzo 2012

9) Carlo Pecoraro – Antonio Amato in concorso tra loro Pecoraro in qualità di direttore del settore nello svolgimento delle funzioni connesse al ruolo di Pubblico Ufficiale attestando falsamente nella determina dirigenziale lavori da ritenersi urgenti “la copertura del corpo di fabbrica di tipo piano a terrazzo in seguito alla chiusura dei finestroni non ha da numerosi anni avuto la benchè minima manutenzione. Questo stato di cose favorisce le infiltrazioni d’acqua meteoriche con conseguente danneggiamento degli intonaci sottostanti e le vivaci proteste dei cittadini residenti”. Attribuiva alla ditta Fratelli Amato l’affidamento dei lavori  per un importo di 22.500 euro in Cosenza il 12 giugno 2015

10) Carlo Pecoraro – Antonio Amato in concorso tra loro Pecoraro in qualità di direttore del settore nello svolgimento delle funzioni connesse al ruolo di Pubblico Ufficiale operavano un frazionamento degli importi procedendo all’assegnazione dei medesimi alla ditta Fratelli Amato per i lavori eseguiti nel cimitero di Cosenza per l’ingiusto vantaggio patrimoniale pari alla somma complessiva di 39.551,32 euro in Cosenza il 10 dicembre 2015

12) Michele Fernandez – Francesca Filice in concorso tra loro Fernandez in qualità di Rup operavano un frazionamento degli importi procedendo all’assegnazione dei medesimi a Filice Francesca rappresentante della Filvin per l’ingiusto vantaggio patrimoniale pari alla somma complessiva di 244.47,83 euro in Cosenza dal 24 luglio al 28 agosto 2012

23) Carlo Pecoraro – Giuseppe Sasso – Perri Pasquale per avere in conorso tra loro Carlo Pecoraro e Giuseppe Sasso in qualità di dirigenti di settore, frazionato gli importi degli affidamenti procedendo all’assegnazione dei medesimi a Pasquale Perri rappresentante Edil Perriper l’ingiusto vantaggio patrimoniale pari alla somma complessiva di 79.780,00 euro in Cosenza dal 4 luglio al 9 agosto 2012

25) Michelel Fernandez – Francesco Amendola  in corcorso tra loro Fernandez quale dirigente di settore attestava nelle determinazioni dirigenziali che i lavori dovevano ritenersi urgenti e operava un frazionamento degli importi degli affidamenti procedendo, quindi, alla assegnazione dei medesimi ad Amendola Francesco, aggirando le soglie di importo, superate le quali si prescrive l’adozione di una procedura negoziata (…) procurando all’Amendola rappresentante della CMT di Francesco Amendola l’ingiusto vantaggio patrimoniale pari alla somma complessiva di 80.481,61 euro in Cosenza il 10 agosto 2012

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