Il primo cittadino picchia giù forte contro i comitati e le associazioni e non poche sono le ire suscitate ai cosentini. E il comitato Prendocasa risponde: “il sindaco de “la grande bellezza” in formato cosentino”
COSENZA – “Qui abbiamo i NoMetro a favore delle macchine, i Prendocasa con i Rolex nelle loro case, i Cinquestelle che a Roma si alleano con Salvini – tuona Occhiuto dalla pagina Facebook -, e qui sfilano con gli immigrati, gli “antagonisti” su tutto però sempre con il sedere degli altri, la sinistra calabrese che ha sempre governato senza combinare mai nulla pensando solo a gestire il potere ai propri fini. Tutti alleati con i peggiori delinquenti e terroristi, mercenari, diffamatori e stalker seriali. Noi però andiamo avanti lo stesso, verso il vero cambiamento radicale. I veri rivoluzionari siamo noi”.
Nove ore dalla pubblicazione del post, settanta commenti, 104 like e sei condivisioni…ma non sono tutte rose e fiori! In tanti rimangono basiti per questa “verve” del primo cittadino. Si legge tra le risposte: «Sindaco, sono basito da parte di questo post. Posso capire le critiche agli avversari politici. Ma non quelle ai comitati di cittadini. Comitati che sono abbastanza certo contengono molti suoi elettori (parlo dei no metro). E poi li ha visti bene i Prendocasa? Sono persone che hanno bisogno e hanno tutto il diritto di protestare. Si metterebbero a questi rischi se non fossero in difficoltà? La prego di rivedere questo post e alcuni suoi giudizi per il bene di tutta la cittadinanza!». E Occhiuto prontamente risponde: «questi signori offendono e screditano le istituzioni democratiche. Io lavoro tutto il giorno per la mia città e rivendico il diritto di difendere la mia dignità e il mio operato. Hanno scritto di una “cupola corrotta cosentina” e sono alleati con i peggiori delinquenti e ricattatori che esistono»
Quando è stato eletto era di tutt’altra opinione, sta tradendo una fetta di elettorato
Un altro cittadino scrive: «Signor Sindaco, ma perché offende i suoi concittadini solo perché non la pensano come lei? ….io non mi ritrovo in nessuna delle categorie che lei ha menzionato ma non sono affatto favorevole al suo progetto di Parco del Benessere, tollererei anche laMetro, anche se mi sembra un progetto davvero obsoleto, come Lei diceva in passato. Ma secondo me un Sindaco non deve esprimersi così nei confronti dei suoi concittadini (non ho detto elettori, ma concittadini). Anche perché i suoi concittadini stanno subendo tantissimi disagi a livello di strade interrotte e multe salatissime da pagare. Credo che dovrebbe invece ascoltare molte delle critiche che sono fondate e ragionevoli».
E Occhiuto risponde che deve anche difendersi, spiegando che “non ho parlato di miei concittadini. Parlo dei NoMetro che sono a favore delle macchine e contrari al Parco (lo scrivono loro d’altra parte e non mi sembra per niente un’offesa), e di tanti altri soggetti che si nascondono sotto queste sigle ma sono semplicemente degli agitatori e avversari politici. Sono io al contrario che vengo continuamente e violentemente offeso e diffamato da questi soggetti, alleati con i peggiori delinquenti seriali che esistono a Cosenza. E secondo lei non avrei neanche diritto a difendermi?»
Ma il cittadino che non dimentica ricorda al sindaco che durante la campagna elettorale era contrario al progetto della Metro «Anche io sono contraria al Parco, ma non sono affatto un’agitatrice favorevole alle macchine, non faccio polemica sterile e non sono contro di lei tout court, Anzi sono molto contenta di come ha pedonalizzato tutto Corso Mazzini, ma credo che Cosenza abbia bisogno del Viale Parco, che Lei nella sua ultima ordinanza di chiusura delle scuole ha definito un’importante arteria stradale. O lo è o non lo è. Lei si contraddice. Ripeto non sono nemmeno Nometro, non sono convinta dell’utilità dell’opera ma non ho le competenze per parlare in merito. Sono invece convintissima che Cosenza non può (per ora) rinunciare a Viale Parco, e che la città di Cosenza non abbia le risorse economiche per mantenere nel tempo un’opera ambiziosa come il Parco del Benessere. Le spese di manutenzione saranno così alte che in breve tempo questo suo sogno si trasformerà in un’acquitrino regno di topi e zanzare…..Inoltre quando è stato eletto, Lei era di tutt’altra opinione. Credo che stia tradendo una grossa fetta di elettorato. Ci ripensi. O quanto meno indica un referendum cittadino. Niente di più democratico e civile. La ringrazio molto della sua attenzione»
C’è chi dice sì e c’è chi dice no
Evviva la polemica che tiene vivo l’argomento; in genere si dice “parlare bene, parlare male, l’importante che se ne parli!” E tra i post ci sono sostenitori e non. Tanti scrivono “Sindaco andiamo avanti, la città e più bella; altri chiedono lumi perchè il cantiere è chiuso, oppure è spezzettato…ma altri continuano a bacchettare questa espressione “poco felice” del primo cittadino che non dovrebbe essere espressione di un sindaco: «Trovo questa affermazione triste e sciocca – commenta ancora un altro cosentino -; viviamo in un paese democratico e i cittadini possono e devono dire la loro…. I cosentini sono sempre stati avanti e bisogna difendere e aiutare chi è in difficoltà…. Questa affermazione è piena di luoghi comuni che non stanno ne in cielo ne in terra e lei dovrebbe essere uomo di cultura…. Tutto ciò è realmente molto triste…» E poi ancora un altro scrive in un post: «Dei giudizi così tranchant un sindaco non dovrebbe esprimerli pubblicamente. Parla dei suoi concittadini ed elettori (perché lei lo sa come lo so io che nel comitato No metro ci sono suoi elettori e anche tanti, che hanno creduto in lei, alcuni le hanno fatto persino campagna elettorale) come di delinquenti allo stato puro. Questo post sarebbe stato un comprensibile (ma anche no) sfogo se la sua bacheca fosse stata quella di un normale cittadino, non di chi ricopre una pubblica carica. Lei non mi è mai piaciuto, non mi piace quello che ha fatto durante il primo mandato, né quello che sta facendo ora, ma le ho sempre riconosciuto un certo savoir faire. Con questo post offensivo devo ricredermi anche su questo. Peccato»
Poi arriva la ciliegina sulla torta che ricorda quando nel 2016 Occhiuto in campagna elettorale disse No alla Metro:
Ma anche in questo caso il sindaco è pronto in un’arringa difensiva: «Il progetto originario della Metro in effetti avrebbe smembrato il Viale, e infatti è proprio grazie alla nostra opposizione (mai nessuno prima aveva profferito parola contro) che siamo riusciti ad ottenere uno stravolgimento in positivo. Oggi l’opera in costruzione non solo non smembra il Viale, ma crea un grande Parco attrezzato che è un elemento di connessione urbana di qualità»
Chi vincerà la sfida? Perchè oggi sui social Occhiuto ha dichiarato che lui è il vero rivoluzionario, per cui “armiamoci e partiamo” e vediamo chi è che vincerà la guerra, a meno che tra i due contendenti non ci sarà un terzo che ne godrà i benefici…
Prendocasa: ti lasciamo cuocere nel tuo livore. E salutaci “la grande bellezza”
«Susciterebbero rancore in chiunque, sindaco Mario Occhiuto, le cose che vai scrivendo sui social. Farebbero arrabbiare persino un monaco Zen, se la tua non fosse la cantilena triste di un uomo che volge al termine della sua parabola politica. Strepiti perché la Lega non vuole candidarti alla Regione e rischi di essere abbandonato da tutti, quando scadrà il mandato a palazzo dei Bruzi». Il comitato Prendocasa non si è fatto pregare due volte dal sindaco Occhiuto nel fornire una celere risposta alle sue dichiarazioni
«Con le tue farneticazioni su presunti “caporali”, Rolex e “amici dei terroristi”, confermi di essere ciò che sei: il sindaco de “la grande bellezza” in formato cosentino. Lo specchio del tuo operato è nel cantiere permanente di opere incomplete e senza costrutto, che sta portando all’esasperazione migliaia di nostri concittadini, pur di onorare le clientele che hai accumulato nel tempo. Una città in cui le regole valgono per pochi, non per tutti.
Come su via Roma, tanto per fare un esempio, dove hai realizzato un’isola pedonale per accalappiare il consenso delle famiglie dei bambini, ma poi te ne sei fottuto di pretendere il rispetto delle regole, perché sarebbe antipopulista pretendere che quegli stessi genitori ogni giorno evitino di parcheggiare in doppia fila o sulle strisce pedonali, bloccando un’intera città ed appestando con i gas di scarico i loro figli quando li vanno a prendere.
Regole scandinave, applicazione “alla romana”: ognuno per sé, in un degrado umano e sociale senza fine. La tua “grande bellezza”, sindaco Occhiuto, la si può ammirare ogni sera davanti ai localini dei figli dei tuoi amici, che non sono chiamati a rispettare le regole, mentre sono vessati i locali di chi non ha padrini.
La tua “grande bellezza”, la tua immensa sensibilità verso i bambini, è quella che hai avuto nei confronti degli alunni della scuola elementare “Falcone”, che hanno frequentato le lezioni per una settimana tra le ruspe, nella polvere e sotto l’impatto acustico dei mezzi meccanici. C’è voluto l’intervento della preside e dei loro genitori per bloccare quello scempio. Tu te n’eri fregato. Come in realtà te ne freghi dell’ambiente che tanto sostieni di difendere.
Predichi la pedonalizzazione, la chiusura al traffico, ma parcheggi sotto casa e viaggi con l’autista: non ti abbiamo mai visto, mai, andare a piedi o in bicicletta, tranne quando fai la passeggiatina sul corso per contare quante persone si prostrano ai tuoi piedi e quante invece ti mandano a quel paese. Ecco perché non ci fanno arrabbiare le carognate che scrivi sui presunti Rolex che porteremmo al polso.
A differenza di te e degli zerbini di cui ti circondi, per tutti noi la vita non è mai è stata facile, men che meno per quelli tra di noi che provengono da famiglie borghesi, che hanno scelto di stare in mezzo agli ultimi e non intendono leccare i deretani pur di ritagliarsi un posto vicino a te per rifocillarsi a spese dei contribuenti. Non risponderemo con un vomito giustizialista ai tuoi attacchi carichi di odio. Non lo abbiamo mai fatto.
Eppure avremmo potuto. Non invocheremo le manette per te, Occhiuto, perché non appartiene alla nostra cultura. Ti lasciamo cuocere nel tuo livore. E salutaci “la grande bellezza”.