Tra le accuse mosse dalla donna alla coppia che aveva messo un registratore nelle tasche del figlio vi è l’istallazione abusiva di strumentazione atta a registrare
COSENZA – Nuovi risvolti per la vicenda portata alla luce sabato mattina dal quotidiano QuiCosenza. I genitori di un bimbo che frequenta l’ asilo Piccole Stelle di Cosenza. sono stati denunciati per aggressione, danneggiamento e installazione abusiva di strumentazione atta a registrare. Si tratta di due trentenni cosentini i quali per capire i comportamenti delle insegnanti nei confronti del figlio avrebbero ripreso una maestra che lavora nel nido privato in cui è iscritto il bimbo di 22 mesi. La coppia, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe istallato un registratore audio addosso al piccolo, per documentarne i presunti maltrattamenti. Acquisita la registrazione, i due si sarebbero poi presentati all’asilo, dove hanno aggredito e pestato l’educatrice, ritenuta responsabile dei maltrattamenti, provocandole lesioni giudicate guaribili in quindici giorni dai sanitari del Pronto Soccorso dell’ospedale di Cosenza.
La maestra, convinta di non aver mai fatto nulla per turbare la serenità del bambino ha oggi sporto denuncia nei confronti dei suoi genitori. Il video è stato quindi acquisito dagli agenti della Questura di Cosenza e trasmesso alla Procura. Da quanto ad ora trapelato, dalle immagini e voci immortalate, sembra non si evincano violenze fisiche sul bambino. Appresa la notizia un gruppo di mamme e la direttrice della scuola si sono dissociati dall’azione della coppia difendendo l’operato della maestra. La direttrice dell’istituto ha inoltre annunciato di aver intenzione di presentare una diffida nei confronti dei due trentenni. Nell’atto si chiede venga disposto nei confronti dei genitori denunciati il divieto di avvicinamento alla scuola in cui è avvenuta la violenta aggressione ai danni dell’insegnante.
Marziale: “Non si può, non si deve arrivare a tanto. La misura è colma”
Il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, è intervenuto in merito ai genitori denunciati per violenze nei confronti di un’educatrice, che a loro dire, avrebbe maltrattato il loro bambino.
“Sono gli inquirenti preposti a dover portare alla luce i riscontri obiettivi degli accadimenti – continua il Garante – e a nessuno è dato di farsi eventuale giustizia da soli. Non è più possibile continuare di questo passo. È, purtroppo, vero che ci sono bambini fatti oggetto di offese e maltrattamenti nelle scuole, così com’è vero che ci sono genitori che alzano le mani contro i docenti, anche solo perché i voti riportati dai propri figli non corrispondono alle loro aspettative. In entrambi i casi, al cospetto di violenze, la legge dovrebbe essere severa e non contemplare attenuanti di sorta”.
Per Marziale “la società è chiamata ad innalzare muri di protezione davanti alla scuola, perché essa rimane, insieme alla famiglia, l’ultimo baluardo per sperare in un’inversione di tendenza rispetto alla devianza minorile, sempre più pregnante. I bambini, gli adolescenti – conclude il sociologo – hanno bisogno di famiglia e scuola armoniche. La discrepanza esistente fra lue due principali agenzie di socializzazione fa male solo allo sviluppo dei minori, e sono questi ultimi a rimetterci sempre e comunque”.
Cosenza: sospetti maltrattamenti e aggressione ad un’educatrice. Parla la direttrice dell’asilo
Aggredita educatrice per sospetti maltrattamenti. Le mamme: “ci dissociamo dal polverone”
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