Persi i finanziamenti del FUS ma anche un’opportunità di cultura per la città e la provincia. La scomparsa della stagione lirica al Rendano per l’anno 2018 è certamente un fallimento
COSENZA – Ottantanovemila euro perduti, così come il titolo di “teatro di tradizione” per il Rendano di Cosenza che di conseguenza, avrà diritto a finanziamenti di molto inferiori. E dunque si fa sempre più difficile la possibilità che il teatro di Cosenza possa mettere in piedi un cartellone o una stagione lirica. A pagarne le spese sono non solo gli artisti e le tantissime maestranze, ma anche una grande fetta di cittadini che ama l’Opera. Del caso si sono occupati recentemente i deputati pentastellati Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato e Nicola Morra, i primi due membri della Commissione Cultura di Camera e Senato.
Alessandro Melicchio ai microfoni di Rlb, ha sottolineato anche come il teatro “Alfonso Rendano” non sia più annoverato tra i ‘teatri di tradizione’
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«Il teatro Rendano è comunale e di conseguenza dipende dall’amministrazione comunale di Cosenza. L’ultima stagione lirica risale al marzo del 2017 e quest’anno il teatro era tornato ad accedere al FUS – Fondo unico per lo spettacolo – che è erogato dal Ministero dei beni e delle attività culturali. Il ministro Alberto Bonisoli ha stanziato 89mila euro per finanziare la stagione lirica teatrale del Rendano, però poi questa stagione lirica non è stata programmata. Il 2018 è trascorso ed essendo un finanziamento che viene rimodulato nel triennio questo è andato perduto. Non c’è solo la beffa di non mettere in scena opere ma soprattutto di aver perso questo finanziamento».
Un’opera lirica costa certamente molto, per ognuna ci vogliono almeno 100mila euro, e fino a novembre scorso si parlava della preparazione del Rigoletto. Ma tutto è rimasto fermo. Sentito il Comune di Cosenza a novembre scorso, in un primo momento, si era parlato solo di un ‘rinvio‘ nella programmazione vista la scarsità dei fondi da destinare alla stagione lirica.
«E’ qualcosa da addebitare ovviamente non agli artisti e al direttore artistico, ma alla macchina organizzativa che sta dietro – spiega il deputato pentastellato – e cioè all’amministrazione comunale perchè i finanziamenti ministeriali sono “co-finanziamenti”, quindi le opere devono essere cofinanziate dagli enti locali (Comune ed eventualmente anche la Regione). Questo vuol dire che, non essendoci una programmazione, la stagione del Rendano 2018 non è stata rimandata, ma è stata proprio soppressa. Se si parlerà di mettere in scena nuove opere per il 2019 sarà la stagione del 2019 e all’interno del Fondo Unico per lo Spettacolo verrà rendicontato all’interno dell’anno 2019 perdendo purtroppo i finanziamenti del 2018».
«Sappiamo che l’opera lirica – sottolinea Melicchio – è la più costosa da mettere in atto in un teatro ma quando si richiede di mettere in scena un’opera si deve fare anche con la consapevolezza che bisogna metterci delle risorse altrimenti va a finire, come in tal caso, che si perdano i finanziamenti».
Il teatro di Cosenza non è più “di tradizione”
«Il teatro di Cosenza, dagli anni ’70 circa, è annoverato come teatro di tradizione, ed è tra i pochi in Italia, ma forse molti non sanno che è stato declassato. Se si va a vedere il decreto ministeriale del FUS, il teatro Rendano di Cosenza non è più annoverato come teatro di tradizione. Ciò vuol dire che percepirà finanziamenti anche di 10 volte inferiori rispetto ai teatri di tradizione. Questo è dovuto anche ad una programmazione non adeguata a quelli che sono appunto i teatri cosiddetti di tradizione’»
«L’impegno da parte del Governo c’è stato, perchè in un primo momento sono stati stanziati 78mila euro, poi arrivati ad 89mila euro. Non sono pochi ma purtroppo c’è bisogno della collaborazione degli enti territoriali. Noi speriamo comunque che si possa sopperire in futuro».