Undici condanne in appello, dieci conferme in Cassazione ed una sentenza di annullamento con rinvio per Candido Perri: per lui ancora la partita è tutta da giocare
COSENZA – L’ultima parola è sempre degli Ermellini che questa volta confermano tutte le condanne in appello tranne per Perri, difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese. La difesa ha dimostrato come quella condanna in Appello sia tutta da rivedere. E la Cassazione accoglie le ragioni dell’avvocato Calabrese, annullando con rinvio per reato associativo. Una partita a scacchi quella da giocare per la difesa che dovrà affrontare un nuovo processo in Appello. Un processo giudiziario quello di Candido Perri che continua ad avere dei capovolgimenti di sentenza. In primo grado venne assolto dal reato associativo e condannato a due anni per un episodio di spaccio. La difesa ricorse in Appello la procura generale ottiene la condanna per il reato più grave, quello dell’associazione e Perri da due anni di caracere si ritrova condannato ad una ghigliottina di ben sei anni e dieci mesi. Oggi la Cassazione annulla e il processo è da rifarsi.
LE CONDANNE DEFINITIVE
Meno bene è andata per il resto degli imputati ritenuti anche per gli Ermellini colpevoli del reato di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico. Condannati in via definitiva Celestino Abbruzzese, alias “Micetto” a 13 anni e 4 mesi; Anna Palmieri a 10 anni; Marco Paura a 8 anni; Gianluca Fortunato Esposito a 8 anni e 8 mesi; Amos Zicaro a 7 anni, 8 mesi e 20 giorni; Giovanni Aloise a 8 anni; Giuseppina Perri a 5 anni, 1 mese e 10 giorni; Francesco Noblea a 10 anni e 8 mesi; Vincenzo De Rose a 8 anni e 10 mesi; Francesco Mazzei 6 anni e 10 mesi. tutti gli imputati avevano scelto il rito abbreviato
Così come avvenne per la decisione presa dai giudici della Corte d’Appello, anche la Cassazione non ha ritenuto applicare le attenuanti per i collaboratori di giustizia Noblea, Paura e De Rose.
Ricordiamo che con rito ordinario vennero condannati in primo grado Ester Mollo a 7 anni, Francesco Gamba e Michele Branca a 2 anni di reclusione.
LE ACCUSE
Il blitz condotto in collaborazione tra la Dda di Catanzaro e la Procura di Cosenza ed eseguita dalla squadra mobile dell’antidroga di Cosenza nel settembre 2015 portò allo smantellamento di una rete criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti in città e collegata alla cosca degli Zingari. All’epoca dell’inchiesta gli inquirenti appurarono che l’organizzazione deteneva anche armi. Dalle indagini emerse come a capo del gruppo ci fossero Celestino Abbruzzese e Anna Palmieri, ritenuti la “mente” del gruppo, mentre Marco Paura ed Ester Mollo rappresentavano il “braccio”, ovvero “il motore organizzativo e operativo”.