Il senatore pentastellato ha più volte segnalato l’anomala utilizzazione all’Ufficio scolastico di Cosenza di docenti in ruolo, anche provenienti da fuori regione, in un palese conflitto di interessi nel valutare domande di mobilità e graduatorie di altri docenti/concorrenti
COSENZA – “Il ripristino della legalità nell’Ufficio scolastico provinciale di Cosenza è una questione posta da circa due anni, anche con interrogazioni parlamentari. Negli ultimi mesi, più volte, su segnalazione dei docenti cosentini, sono intervenuto invitando a recuperare una legalità la cui violazione è oramai alla luce del sole. Siamo felici che venga finalmente intravista anche dalle rappresentanze sindacali”. Lo afferma, in una nota, il senatore del M5s Nicola Morra. “Il problema della carenza del personale – prosegue Morra – non è una tematica solo dell’Ufficio scolastico di Cosenza ma di moltissimi Uffici scolastici dell’intero territorio nazionale. Nei precedenti cinque anni l’organico negli Uffici scolastici è stato dimezzato, a causa del blocco assunzioni deciso dal Governo Monti.
Sebbene la tematica della carenza del personale degli Uffici scolastici sia stata, più volte, denunciata da molti dirigenti negli anni pregressi, l’azione del precedente Governo non ha portato alcuna soluzione. Tutti questi inadempimenti non devono ricadere o essere impiegati per terzi fini a danno dei docenti, in attesa di assegnazioni e utilizzazioni a meno di una settimana dall’inizio dell’anno scolastico e ancora in balia di elenchi e graduatorie non pubblicate. Non devono neppure ricadere sugli alunni, soprattutto per la classe di sostegno che rischia di avviare l’anno scolastico senza i docenti di sostegno in aula”.
“Mi sono recato personalmente – sostiene ancora il senatore M5s – sotto gli uffici dell’Usp di Cosenza qualche settimana fa per ascoltare direttamente le proteste dei docenti. Docenti che hanno esposto errori e valutazioni non corrette dando corso a numerosi giudizi”. “Diverse volte Morra – è scritto in una nota – ha segnalato l’anomala utilizzazione all’Ufficio scolastico di Cosenza di docenti in ruolo, anche provenienti da fuori regione, in un palese conflitto di interessi nel valutare domande di mobilità e graduatorie di altri docenti/concorrenti. Per il personale docenti e Ata in servizio non è prevista alcuna procedura di mobilità intercompartimentale”. “L’arbitrio decisionale del dirigente dell’Usp, Luciano Greco – sostiene ancora il parlamentare – nel decretare docenti in ruolo e anche fuori regione, con applicazione di orario maggiore rispetto a quello retribuito, senza alcun criterio di meritocrazia nella scelta, ma su mera decisione personale, è, decisamente, lontano dal principio di trasparenza, di valutazione e di responsabilità che compete ad un dirigente della pubblica amministrazione. Non è possibile continuare a retribuire docenti utilizzati, anche in conflitto di interessi dove controllore e controllato coincidono, per 18 ore a settimana e, invero, pretendere dagli stessi ben 36 ore, il doppio e non regolarmente retribuite. Ho richiesto non solo all’Ufficio scolastico provinciale di Cosenza, ma anche a quello di Catanzaro, di Crotone e di Vibo, con accesso agli atti, la documentazione inerente la mobilità, il contenzioso in essere e quello definito, proprio per analizzare possibili tematiche ed eventuale danno all’erario per gli errori già accertati dalla magistratura. Accesso agli atti che sta ricevendo le prime risposte dopo i primi solleciti”.