COSENZA – “Onorevole, c’e posta per lei”. E’ così che la cassiera di un noto bar cittadino, abitualmente frequentato da Carlo Gucccione, ha comunicato all’esponente politico dei Democratici che,
alla cassa c’era da giorni una lettera indirizzata lui. l’esponente politico regionale, dopo aver pagato la consumazione ed essere uscito fuori dal locale, ha aperto la missiva per capire di cosa si trattasse. Ner su bianco non era stata messa una richiesta d’aiuto o la cortesia di un lavoro, ma minacce, cariche di odio e di parole offensive. Sulla busta, recante il timbro dell’ufficio di smistamento regionale delle poste di Lemezia Terme, non compariva alcun mittente, ne tantomeno una sigla. Terminata la lettura, il consigliere regionale ha, immediatamente, allertato la sala operativa del 113. Gli agenti della Digos, diretti dal vice questore Pietro Gerace, hanno preso in consegna la missiva per lpespletamento di tute le attività di’ fagiane, finalizzate a risalire all’autore della lettera. seppur carico di odio e di pensieri farneticanti, la missiva, datata 25 settembre, fa riferimento ad un episodio particolare che ha visto, lo scorso 22 settembre lo stesso Calrlo Guccione e il suo collega di partito Franco Laratta, depositare una denuncia alla procura della Reoubblica di Rossano. L’oggetto dell’esposto riguardava la situazione del pronto soccorso dell’ospedale. In particolare un cantiere fermo che impediva il transito dei mezzi di emergenza. Ma non solo, nella loro denuncia, i due esponenti del Pd, facevano anche riferimento ai lavori fermi nel vecchio ospedale e a quelli non ancora partiti per la costruzione del nuovo nosocomio della Sibaritide. I due esponenti politici, nel corso della loro iniziativa, non si limitarono solo alla presentazione della denuncia in Procura, ma organizzarono anche una conferenza stampa, durante la quale spiegarono che i ritardi sulle strutture sanitarie dello Jonio e i tempi burocratici riguardanti i vari iter per la messa in opera dei lavori, erano regolati dall’asoluta mancanza di peso politico che la Regione Calabria ha nei confronti del governo nazionale e che loro due, insieme con il resto dei rappresentanti del Pd si mettevano al servizio delle cittadinanze dello Jonio per la costruzione del nuovo ospedale e per la ripresa dei lavori nel vecchio, perché spiegarono che la sanità e la salute dei cittadini non hanno colori politici. Tre giorni dopo, quello esposto e quella successiva conferenza stampa, eco partire la lettera. La missiva, e stata affidata agli esperti della scientifica che proveranno a dare un mittente a quella lettera, attraverso le impronte digitali e le tracce biologiche, presenti su quel foglietto. Contestualmente, già ieri mattina, i detective del vicende store Pietro Gerace, si sono recati nel bar per raccogliere la testimonianza della cassiera e degli altri dipendenti. si cerca di capire chi possa essere stato l’autore della lettera e soprattutto perché quella missiva sia stata recapitata proprio nel bar, frequentato dal consigliere regionale. Una dettagliata informativa sull’accaduto è stata trasmessa al pm di turno, il sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Donatella Donato. Il capo dei pm Dario Granieri si sta interessando della vicenda in prima persona.