COSENZA – Segue la nota dell’associazione studentesca: Il Movimento Studentesco Nazionale della Provincia di Cosenza,
con tale comunicato intende dissociarsi dai cortei studenteschi concretizzatisi nel capoluogo di Provincia e nei vari centri della Provincia Cosentina.
Intende dissociarsi poiché non condivide le motivazioni e le modalità di svolgimento di tali manifestazioni: non crediamo sia produttivo e costruttivo impostare una protesta sullo scontro con le forze dell’ordine ed i disordini.
Siamo convinti che alla base di una rivoluzione ci sia la cultura, alla quale segue l’azione, che è stata l’unica ad essere presente nelle manifestazioni recenti, la quale è stata comunque esasperata e portata a sfociare in scontri incivili, barbari e infondati.
Oltre che per tali ragioni, intendiamo dissociarci dalle motivazioni di tali cortei: crediamo che piuttosto che protestare per i tagli (che sono purtroppo necessari), rientranti comunque in un contesto di spending review, bisogna battersi affinchè i fondi per l’Istruzione e la Ricerca vengano redistruibiti in modo equo ed intelligente: è difatti noto che i fondi per la Scuola in Italia sono tra i più consistenti in Europa, così come è vero che i servizi della scuola e i rendimenti degli studenti italiani siano tra i peggiori.
E’ questo il dato che deve far riflettere a nostro avviso: tanti soldi, scarsi risultati.
Crediamo sia questa la via maestra: la redistribuzione dei fondi.
Non pensiamo nemmeno che si stia vendendo la scuola ai privati, piuttosto si può dire che nelle precedenti riforme siano state potenziate le scuole paritarie a scapito delle pubbliche.
Cogliendo l’occasione intendiamo annunciare che giorno quattordici Ottobre 2012, alle ore 18.00 dal parcheggio di Piazza Bilotti (ex P.zza Fera) partirà un nostro corteo inerente alla campagna nazionale “Nemici d’Italia Giù le maschere”, la quale mira a gridare il nostro dissenso al Governo Monti: un governo di falsi tecnici, di gente che non crediamo capace di governare e risollevare il nostro Paese, convinta di poter risollevare una Nazione in grave difficoltà varando nuove tasse, e non ottimizzando le spese.
Per noi la rivoluzione è Cultura.
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